Meditazione e servizio
La meditazione ed il servizio sono le due strade gemelle del Sentiero da percorrere, per la Realizzazione dell’Essere.
Per mezzo della meditazione il contatto con l’Anima diventa più profondo e si fortifica, realizzando gradualmente l’infusione dell’Anima con i suoi attributi: Volontà spirituale, Amore ed Intelligenza nella personalità, fino al momento in cui la fusione delle due (Anima e personalità) si completa.
Per mezzo del servizio, il proposito dell’Anima, la cui natura è servire, si porta a termine. La grande illusione dell’uomo e della sua personalità risiede nella sensazione di sentirsi sempre al centro dell’universo, e di considerare sé stesso come la cosa più importante. Il servizio ci aiuta ad acquisire prospettiva e a crescere spiritualmente. Quando serviamo, c’identifichiamo sempre di più con l’altro, distogliendo gradualmente l’attenzione dal nostro piccolo io separato. Acquisiamo quindi una visione più ampia, arrivando ad instaurare una relazione più corretta con il Tutto, del quale siamo una parte.
Molti, invece oggi, vedono la meditazione come fine a sé stessa. Non vedono alcuna necessità di dare il proprio servizio o di agire per cambiare la società o per migliorarla, credendo di fare già molto per il mondo con la sola meditazione. In realtà persino i “Maestri realizzati” lavorano incessantemente e instancabilmente al servizio del mondo; nessuno lo fa più di loro. Quindi questa visione per la quale basti la pura meditazione è sbagliata, poiché essa deve andare di pari passo con il servizio.
Attraverso la meditazione, si avvicinano le energie e l’ispirazione dell’Anima, le quali danno vita e significato all’espressione della personalità. Se tuttavia a questo processo non segue il servizio, ha luogo una sorta di stagnazione della personalità, nei suoi vari aspetti mentale, emozionale e fisico, con risultati negativi per la salute. Le nevrosi o altre malattie che colpiscono aspiranti e discepoli, sono il risultato del non usare questa energia dell’Anima. Quindi la strada da percorrere consiste nell’integrare la meditazione con l’accettazione di una vita di servizio.
Il servizio chiama tutti i veri Figli di Dio, dal più modesto al più eccelso, fino al “Cristo” stesso. Questa necessità di servire è la medesima che spinge anche i “Logos” alla manifestazione, quando creano la Vita. La meditazione è il risultato inevitabile del processo di evoluzione, dell’impulso verso la perfezione. E’ quindi impossibile vivere il Sentiero del discepolato e dell’iniziazione senza la meditazione. Gli aspiranti che non meditano finiscono per degenerare spiritualmente, mentre fioriscono ed irradiano luce quando meditano. La meditazione è la risposta ad una chiamata interna, alla chiamata del futuro. E’ come una grande calamita che libera ed evoca la luce nascosta nell’uomo, fino a fargli trovare la propria Anima.
Dobbiamo sapere che la nostra “Anima Divina” sta in meditazione continua, rivolgendosi sia al mondo della personalità che al mondo dello Spirito. L’Anima si impegna cioè a chiamare verso l’alto il pellegrino che ha perso il suo Sentiero nel labirinto fisico, emozionale e mentale. E quando questo risponde alla Sua chiamata, incomincia a ponderare, a riflettere e a meditare. In primo luogo, la sua meditazione è molto breve, ma gradualmente si fa sempre più lunga, fino a che tutta la vita si trasforma in una sorta di meditazione permanente, poiché l’Anima è ormai infusa totalmente nella personalità. La meditazione infatti allinea e sintonizza tutti i veicoli dell’uomo e li fonde con la Fonte interna della Luce, dell’Amore e dell’Energia. A questo punto l’uomo esprime una bellezza vivente.
Quest'articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
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