Reincarnazione
Il concetto di Reincarnazione e la Legge del Karma o Legge di causa-effetto, rappresentano due aspetti essenziali negli studi spirituali.
Questi due concetti rappresentano i pilastri basilari dello studio esoterico e la chiave per qualunque comprensione spirituale. Devono essere considerati nel loro insieme, come due aspetti inseparabili e complementari, come la mano destra e la mano sinistra del “Grande Architetto” o Artefice del mondo.
Per evoluzione, si intende l’ascesa delle diverse forme verso strutture sempre più sensibili e complesse. Per reincarnazione, si intende l’ascesa della vita dell’uomo, attraverso l’uso di corpi sempre più evoluti e con più estese capacità di pensare, sentire ed agire, fino al raggiungimento della completa esteriorizzazione dell’Essere interno. La reincarnazione, inoltre, è un processo che riguarda in realtà ogni vita ed ogni organismo, benché generalmente si pensi il contrario.
Il concetto di reincarnazione, scomparve dal pensiero europeo in epoche di oscurantismo e di inquisizione, cessando così di avere influenza sullo sviluppo mentale e morale dell’uomo. Durante gli ultimi secoli questa verità, di quando in quando, ha brillato come un lampo, nelle menti di alcuni dei più grandi uomini della nostra civiltà, come una spiegazione possibile di alcuni dei più importanti problemi della vita umana, e più recentemente fu enunciata come parte essenziale dell’insegnamento esoterico. Attualmente il concetto di reincarnazione forma parte sostanziale e dogma, di alcune delle più importanti religioni orientali. Mentre in Occidente sta gradualmente assumendo valore, almeno come ipotesi plausibile o come mezzo per spiegare fenomeni della vita dell’uomo, altrimenti enigmatici ed incoerenti.
Per quanto riguarda l’etimologia della parola reincarnazione, essa indica, palesemente, il processo del tornare a prendere carne, dell’assumere un nuovo corpo o successivi corpi. Questo implica, naturalmente, l’esistenza di qualcosa di relativamente “permanente” che ritorna di volta in volta ad abitare degli involucri fisici transitori, ma niente ci dice, circa la natura di questo “permanente”, che vita dopo vita rimane immortale.
Un’altra parola usata spesso come sinonimo di reincarnazione, è “metempsicosi”; con questo termine non si vuole porre l’accento, tanto sull’idea dell’abitare il corpo fisico, bensì piuttosto sul transito in esso, della cosa psichica o anima. Se uniamo le descrizioni di entrambi i concetti (reincarnazione e metempsicosi), con lo scopo di esporre un’unica idea, otterremo come spiegazione: “l’entrata della cosa psichica o anima, in successivi corpi di carne”; intendendo per anima, una forma di esistenza che sopravviva al decadimento del corpo fisico.
Tutto quanto detto, suggerisce l’idea fondamentale dell’esistenza di un Ego o anima, che non venga colpito dalla morte del corpo in cui abita temporaneamente, nel piano fisico. L’uomo è quindi l’anima. E l’identificarsi con il proprio corpo fisico, risulta di conseguenza una mera illusione. L’uomo prima di nascere esiste già, e quando muore sul piano fisico, continua ad esistere nel piano immateriale. Quando poi torna a nascere di nuovo, continua ad essere sè stesso, benché non ricordi più nulla delle proprie vite precedenti. Il processo di reincarnazione rappresenta quindi una sequenza di successive vite, nelle quali l’atemporale esistenza dello spirito si manifesta, occupando di volta in volta corpi diversi, adeguati alle proprie necessità evolutive.
Si può fare un’analogia con ciò che succede ogni notte, quando ritirandoci per dormire, moriamo simbolicamente, per rinascere poi in un altro piano, più sottile, di manifestazione. Quando ci risvegliamo il giorno dopo, moriamo di nuovo, ma questa volta nei piani superiori, per potere rinascere nella vita fisica, ossia nel nostro corpo di carne. E malgrado tutto ciò, ogni giorno il nostro Io continua ad essere lo stesso.
La dottrina della reincarnazione suggerisce dunque la meravigliosa possibilità, di poter usufruire di diversi corpi, nel corso delle varie età, con lo scopo di continuare a perfezionarsi, fino al raggiungimento finale della Maestria e della conseguente Liberazione. Dopo avere imparato tutte le lezioni di questa straordinaria scuola terrestre, l’uomo a quel punto non deve più tornare obbligatoriamente a reincarnarsi. Se lo fa, ciò rappresenta un atto volontario, effettuato in condizioni molto differenti, rispetto ad una normale incarnazione.
L’evoluzione della vita segue dunque sempre un corso ascendente – passando dallo stato minerale al vegetale, dal vegetale all’animale e da questo alla condizione umana, con l’individualizzazione – ovvero una traiettoria verso l’alto, nella direzione di un perfezionamento ogni volta più sofisticato. E’ scorretto perciò pensare, che l’Ego dell’uomo possa retrocedere nella scala dell’evoluzione. Questo, in un “universo intelligente”, non avrebbe nessun senso né coerenza. Sarebbe come se, improvvisamente, un universitario passasse nuovamente a frequentare le scuole elementari. La vera legge della reincarnazione dice infatti che né per l’uomo, né per gli altri esseri od organismi che fanno parte degli altri regni della natura, sia mai possibile retrocedere. Nel peggiore dei casi, si può stagnare per una o più vite, ad un medesimo livello evolutivo, ma assolutamente mai regredire.
Quest'articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
Buon lavoro, esposizione chiara che condivido in pieno.
MISTICO PERSIANO DJELAL ED DIN RURNI
vissuto nel XIII secolo
Dice:
Morii come pietra e divenni pianta
Morii come pianta e divenni animale
Morii come animale:
ecco divenni uomo.
Perché allora temere la morte?
Divenni mai peggiore o inferiore morendo?
Una volta morrò come uomo
e diverrò un essere fatto di luce,
un angelo del sogno.
Ma la mia strada continua:
tutto all’infuori di DIO, scompare.
Io divento ciò che nessuno ha visto o udito.
Divengo stella sopra tutte le stelle,
E splendo sopra nascita e morte.
Un giorno nacque in questo nostro mondo una persona chiamata Gesù. La ricerca storica ha appurato senza ombra di dubbio la sua reale esistenza, nonostante una corrente di storici, i cosiddetti miticisti abbiano tentato di confutare, con argomenti decisamente inconsistenti, la sua reale presenza nella storia. Molte testimonianze scritte e orali parlano di Lui come di un Individuo dotato di facoltà fuori dall’ordinario umano, facoltà che si sono tradotte in una divulgazione di insegnamenti etici e morali capaci di una edificazione sociale di valore inestimabile! Non parliamo dei cosiddetti miracoli, cioè azioni rivolte ad altri che hanno avuto il risultato di guarire, al di là del comprensibile, mali di ogni genere. Credere in questi rientra in un argomento che travalica la semplice presenza fisica di Gesù e sconfina in un ambito fideistico. Per chi è disposto a dare un certo credito alla sua Persona e al suo operato, Cristo disse: ” Si nasce e si muore una sola volta”. E diede dimostrazione di ciò nella sua morte e resurrezione! Credo che da qui potremmo trarre il senso della nostra eternità, che non penso proprio sia fatta di dinamiche trasformistiche come quelle elencate dal mistico persiano!
La grandiosità dell’individuo Gesù è inconfutabile. Sono lieto che anche tu sia interessato alla Sua figura cogliendo anche quegli aspetti che, ancora non erano epurati da coloro che hanno poi fondato una religione in Suo nome. Fino al concilio di Nicea anche il Cristianesimo professava la reincarnazione. Non è mia intenzione però voler convincere nessuno che la pensi in modo diverso da me. Quello che tu chiami trasformazione dinamica io, la chiamo Evoluzione dell’Essere. Cordialmente Antonio.