Non lasciarti dominare dal tuo Lato Oscuro
Dott.ssa Claudia Casalboni
Il “lato oscuro”, quello che Jung definiva Ombra, è una parte significativa e ben radicata in ognuno di noi: accettare questa realtà è il primo passo per comprenderla.
Conoscere se stessi significa esplorare il buio, addentrarsi in profondità e prendere contatto con tutto ciò che rifiutiamo di vedere, perché sommerso al di sotto della coscienza, ma che può essere dedotto facendo luce sulle nostre paure, i fastidi che proviamo, ciò che tendiamo a evitare, le emozioni negative, i pensieri distruttivi.
Accettare il fatto di non poter eliminare questo lato oscuro ma solo controllarlo, è essenziale per riuscire a non esserne dominati. Scopriamo allora in cosa consiste e come convivere con esso.
Conoscere il lato oscuro
Ma come si origina l’Ombra? I contenuti psichici, la cui consapevolezza sarebbe intollerabile, vengono mascherati e rimossi, ma dal profondo continuano ad operare. Qui si annidano i desideri frustrati, i traumi, le esperienze negative, le delusioni, le limitazioni e i condizionamenti cuciti addosso al nostro vero essere, che portano allo sviluppo di determinati comportamenti e caratteristiche della personalità; sono le emozioni, i desideri, le condotte che odiamo, di cui ci vergogniamo, aspetti di noi che ci creano disagio e che giudichiamo in modo negativo, anche quando, di fatto, non lo sono.
Allo stesso modo, fanno parte del lato oscuro anche le potenzialità contenute al nostro interno, ma che non riusciamo a sviluppare: riconoscere che altri hanno raggiunto ciò che vorremmo, può generare in noi antipatia oppure un’adorazione non sana per queste persone, a seconda del bisogno interiore proiettato.
Tutto ciò che rifiutiamo di noi stessi non si limita a restare sotto la superficie, ma crea una pressione interna che può essere parzialmente liberata, utilizzando il meccanismo della proiezione. Siccome l’ombra è vissuta come inaccettabile, essa deve essere attribuita ad altri, infatti allontanandola è possibile controllarla e renderla innocua. Di conseguenza, non vediamo mai l’altro per quello che è veramente, ma possiamo osservare indirettamente quello che noi siamo e come i nostri desideri inconfessabili si rivelano.
Come si manifesta
I bisogni insoddisfatti che alimentano il lato oscuro premono per essere realizzati e le strade che seguono per ottenere l’energia necessaria sono subdole e camuffate.
Le manifestazioni tipiche sono:
– la lamentela, la depressione, il comportamento vittimistico, l’incessante protesta contro le ingiustizie subite;
– il senso di colpa, riversato su noi stessi o sugli altri, ai quali si attribuisce la causa dei propri insuccessi;
– il bisogno di stordirsi, di evadere, le dipendenze per evitare il dolore della solitudine;
– l’ostilità verso gli altri, il giudizio, la critica, il sospetto, la vendetta, il rancore;
– perseguire i propri scopi senza scrupoli morali, la sete di potere e di successo, la manipolazione psicologica;
– porsi aspettative irrealistiche e sperperare tempo ed energie inseguendo illusioni;
– continuare a fuggire dalle proprie paure ed evitare le situazioni, rimanendo immobili;
– l’invidia, l’adulazione;
– ammirare eccessivamente qualcuno, idealizzarlo per compensare una propria carenza;
Come dominare il proprio lato oscuro
La polarità ombra è una parte della personalità di ognuno di noi, è invisibile ma inseparabile da ciò che siamo. L’obiettivo, quindi, non è quello di eliminarla, purificarla o tentare più efficacemente di reprimerla, bensì quello di integrarla nella totalità. Conoscere ciò che si nasconde permette di poterlo dominare.
In questo modo, si può trasformare l’energia negativa in una risorsa e in una guida per le nostre azioni, senza più esserne sopraffatti. Dobbiamo semplicemente iniziare ad osservarci, senza produrre giudizi, ma accettando quello che siamo: analizziamo le emozioni che proviamo, i comportamenti e le reazioni che abbiamo nei confronti degli altri, in particolare nelle situazioni di stress, quando le risposte non sono mediate dal filtro della coscienza.
Governare il lato oscuro, richiede una costante attenzione e un paziente lavoro su di sé per reinvestire l’energia, sottraendola da tutto ciò che è distruttivo o autodistruttivo (critiche, ostilità, lamentele, dipendenze ecc.) e indirizzandola verso occupazioni creative, che permettono l’auto-realizzazione e l’evoluzione.
Imparando a conoscere le nostre proiezioni, possiamo ritrovare il potere di scegliere e la responsabilità di agire, senza più incolpare l’esterno o trovare difetti in esso, per non affrontare la parte più spaventosa di noi stessi.
Articolo della Dott.ssa Claudia Casalboni (Psicologa libera professionista)
Fonte: psicologia-cambiamento.it
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