>
Ansia sociale

Se la decisione di stare da soli è dettata dall’esigenza di rigenerarsi e ricaricarsi, non è da considerarsi un campanello di allarme. Se invece la scelta di declinare inviti a partecipare ad eventi sociali, considerati fonti di ansia, è seguita da una sensazione di immediato sollievo, è necessario prestare attenzione. Questo infatti potrebbe risultare una via di fuga, un evitamento, che a lungo andare impedisce sia di prendere confidenza con situazioni percepite come minaccianti, sia di sperimentarsi dal vivo e constatare che lo scenario peggiore immaginato attorno all’evento, non si sia effettivamente verificato nella realtà….

Se la decisione di stare da soli è dettata dall’esigenza di rigenerarsi e ricaricarsi, non è da considerarsi un campanello di allarme. Se invece la scelta di declinare inviti a partecipare ad eventi sociali, considerati fonti di ansia, è seguita da una sensazione di immediato sollievo, è necessario prestare attenzione. Questo infatti potrebbe risultare una via di fuga, un evitamento, che a lungo andare impedisce sia di prendere confidenza con situazioni percepite come minaccianti, sia di sperimentarsi dal vivo e constatare che lo scenario peggiore immaginato attorno all’evento, non si sia effettivamente verificato nella realtà.

LA LEGGEREZZA DELLA SOLITUDINE
Chi ha assaporato la dolcezza della solitudine ed il succo della calma interiore, costui è senza dolori, senza peccato
di Edmondo Turci

La Leggerezza della Solitudine

Chi ha assaporato la dolcezza della solitudine ed il succo della calma interiore, costui è senza dolori, senza peccato

di Edmondo Turci

Il filo conduttore di questo libro è la "leggerezza" della vita, quando anche la solitudine ci è cara; e come ritrovarle, sotto la faticosa "finzione" della quotidiana ordinarietà. Questo filo di Arianna porterà il lettore a scoprire una possibile origine del malessere così evidente nell'uomo moderno.

La finzione, sempre più necessaria per sopravvivere in un mondo così complicato, finisce per occultare l'essenza della vita, che è un intimissimo piacere di esserci: "leggerezza", appunto.

L'uomo moderno, ogni giorno di più, ci convince delle sue ambigue origini di demone-scimmia, una mutazione, raccontata nel mito nepalese, che lo ha fatto dominatore della Terra e distruttore di quasi tutte le grandi specie.

I magistrali insegnamenti del Maestro Lobsang Sanghye ci porteranno dentro la storia, con i suoi miti, le scienze, i santi, i grandi laici, alla scoperta dei segreti della straordinaria mente di quest'ultimo Sapiens dall'incerto destino.

Questi insegnamenti sembrano venire direttamente da un "libro parlante"; gli studenti non hanno fatto altro che riportare in scrittura le parole registrate del Maestro.

Un cammino interiore è sempre complicato, perché ci riguarda da vicino, anzi è un unicum. Eppure, viviamo come estranei a noi stessi e divisi; ci sfugge cosa sia la vita e cosa sia la sua perdita. Serve una buona motivazione ed una guida sincera, per ritrovare la "giusta leggerezza": una salutare normalità, senza perderci in inutili compiacimenti o tristezze.

Il libro è suddiviso in diciannove capitoli, che rappresentano altrettante riflessioni. Ogni capitolo è una perla di saggezza, tutta da scoprire o da riscoprire. Ad ogni lettura e ad ogni rrlettura, il lettore troverà qualche aspetto nuovo che era sfuggito. Solo col tempo, e se ne avrà voglia, il lettore saprà trame un duraturo profitto.

...

[adsense banner='FQ_MATCHED_CONTENT_RESP']