Capita di soffermarsi a pensare ai concetti di inferno e paradiso. L’inferno e il paradiso, nella sostanza del loro significato, non sono concetti propri di una particolare cultura o religione, ma affondano invece le loro radici nei sentimenti più profondi dell’uomo, nelle più cupe paure o nei desideri più sublimi. È forse per questo, che l’inferno e il paradiso da sempre ispirano nell’uomo raffigurazioni descrittive o simboliche di ogni genere, scene di terrore da una parte e di speranza dall’altra, rappresentazioni di meravigliosi mari tropicali illuminati dal sole o di terrificanti e oscuri squarci nel sottosuolo, infestati da molte infime entità.
Robert Monroe, nei suoi viaggi astrali, ha visitato più volte due regioni particolarmente “impressionanti”, due luoghi agli antipodi tra loro, che realmente sembrano essere gli scenari originali di ogni rappresentazione mai fatta di inferno e paradiso. In queste speciali zone dell’astrale, più che in ogni altra, Monroe è stato travolto dalle potenti forze delle emozioni, nel male sotto forma di un agghiacciante terrore, suscitato da certi esseri “rosicanti e tormentatori”, nel bene come estasiante volo nell’amore assoluto di una luce divina. Nella descrizione di questi luoghi di altre dimensioni, sembra di poter ritrovare, oltre ad una conferma della realtà di leggende e credenze senza tempo, anche una certa verosimiglianza. Questo si può osservare nei comportamenti degli esseri che popolano quei posti, che non sembrano affatto fredde copiature di personaggi della mitologia o della letteratura, ma che agiscono come fossero le psichi di uomini senza corpo, in un mondo senza materia fisica.
Inferno: un terrificante mare grigio-nero
Robert Monroe riferisce con precisione di un luogo terrificante, una zona che lui stesso ipotizza possa essere l’inferno. Nelle sue esperienze fuori dal corpo, si trovò più volte a “nuotare” sulla superficie di una specie di mare grigio-nero, una zona del mondo astrale che si trova subito al confine col mondo fisico. A volte, appena dopo essere uscito dal corpo, si ritrovava pericolosamente a toccare i confini di quello spaventoso luogo, infestato di entità sub-umane, di “esseri rosicanti e tormentatori”. Era necessario allora imporsi un forte controllo, reprimendo con decisione la più piccola emozione. Al minimo movimento, al minimo pensiero di paura, folle di abitanti eccitati gli si sarebbero avventati contro con furia, per tirare, picchiare, battere, nuocere. Non ebbe mai nemmeno la curiosità di sapere chi o cosa fossero quegli esseri, tanto erano spaventosi; volle solo evitarli.
Anche in questo come in altri casi, era il controllo delle proprie paure mediante la volontà, l’unica forza propulsiva per muoversi verso la meta prefissata e sfuggire a quei luoghi terrificanti.
Paradiso: estasi in una luce divina
All’opposto del “mare grigio-nero”, c’è ciò che sembra essere una specie di paradiso. Tutte e tre le volte in cui Monroe ci si è ritrovato, non ne è tornato volontariamente, ma è stato aiutato da qualcuno. In moltissimi dei suoi viaggi astrali, Monroe sente la presenza di qualcuno vicino a lui, che in alcuni momenti lo aiuta a raggiungere certe destinazioni o certe persone. Nel caso del “paradiso”, l’aiuto è consistito probabilmente nell’evitare che l’estasi assoluta in cui si trovava, potesse allontanarlo definitivamente dalla propria vita fisica, il che sarebbe equivalso alla morte (fisica) o ad un coma profondo. In quel luogo, Monroe provò una felicità assoluta: era come fluttuare dolcemente in una nuvola di altre entità amiche, essere parte di una luce i cui colori erano meravigliosi e più numerosi di quelli normalmente visibili sulla terra. Poi c’era la musica, con cori celestiali senza parole e miriadi di altri esseri che insieme a lui vibravano in un solo essere, in una sola coscienza. Robert Monroe, usa parole commuoventi e poetiche per descrivere la sensazione di trovarsi in quel luogo sublime e di sentirsi a casa. Ogni volta, ritornando nella realtà fisica da quel luogo di assoluta felicità, per diversi giorni egli sprofondava in uno stato di frustrazione e di profonda malinconia, costretto alla banale quotidianità, dopo aver conosciuto di quale immensa gioia sia capace l’uomo.
Articolo di Mauro (fisicaquantistica.it)
tratto da “I miei viaggi fuori dal Corpo”, di Robert Allan Monroe
Articoli nella sezione: Robert Monroe
Robert Monroe
I meravigliosi viaggi astrali di Robert Monroe
Robert Monroe ha descritto nei suoi libri centinaia di meravigliosi viaggi astrali, viaggi della coscienza verso e oltre un altro mondo, un mondo immensamente più grande di quello in cui viviamo, un mondo infinito. Ogni singola esperienza di Monroe poteva durare da pochi secondi fino a molte ore, poteva essere il frutto di uno sforzo volontario, oppure un episodio spontaneo. L’esistenza di un mondo non fisico e di altre dimensioni sembra impossibile, tuttvia anche chi è scettico ammetterà, come almeno nell’immaginazione, tutto possa esistere e potrà allora provare ad immaginarsi che cosa sia veramente un luogo, dove ogni angolo è contemporaneamente un piccolo pensiero e un immenso universo, dove il tempo sembra non esistere, … leggi tutto
Esperienze fuori dal corpo (OBE): primi resoconti
Nella primavera del 1958, Robert Monroe incominciò ad avere i primi “sintomi” inspiegabili relativi a quei fenomeni di scorporazione, che da quel momento in poi non lo abbandoneranno più. Di notte, mentre si stava addormentando, o anche di giorno, magari durante un sonnellino pomeridiano, percepiva delle forti vibrazioni in tutto il corpo. Non si trattava di brividi o tremolii fisici, bensì di una sorta di corrente elettrica che lentamente pervadeva il suo corpo, non facendolo dormire e pilotandolo verso quelle stravaganti esperienze, di uscita della coscienza al di fuori del corpo fisico. Malgrado ciò, fin dalle sue prime esperienze fuori dal corpo – in inglese Out of Body Experiences o OBE – Monroe mantenne un atteggiamento equilibrato e razionale. La … leggi tutto
La mano sotto il pavimento
Una notte molto tardi, Monroe ebbe uno strano sogno ad occhi aperti. Era sdraiato sul suo letto senza riuscire a prendere sonno. Ancora una volta, comparvero con forza le solite vibrazioni che ormai da mesi lo disturbavano. Sua moglie dormiva al suo fianco, e fuori dalla finestra vedeva il paesaggio illuminato dalla luna. Si sentiva perfettamente cosciente. Con il braccio che penzolava parzialmente fuori dal letto, provò ad “allungare la mano” fino a toccare le coperte sulla sponda del letto. Poi successe l’impossibile: spinse leggermente le dita contro le coperte, e dopo un iniziale senso di resistenza, queste attraversarono la stoffa e il legno del letto, arrivando a toccare il pavimento. Spinto dalla curiosità, provò a distendere ulteriormente il braccio … leggi tutto
Fluttuare nella stanza
Una notte, come accadeva ormai da tempo, Monroe fu colto dall’ormai ricorrente “disturbo”: vibrazioni simili a corrente elettrica, che gli percorrevano il fisico per intero. Questa volta invece si manifestarono in modo un po’ diverso, inizialmente solo nella testa, per poi diffondersi, pian piano, anche al resto del corpo. Non sapendo cosa fare per farle andar via, pensò di distrarsi pensando al suo hobby preferito, l’aliante, e mentre aspettava che le vibrazioni se ne andassero, si propose di andare l’indomani a fare un volo.
Subito dopo, ebbe la sensazione che qualcosa stesse premendo contro la sua spalla, qualcosa di piatto ed esteso. Allungò la mano per sentire che cosa fosse e capì che si trattava di una parete liscia. Allungando ancora … leggi tutto
In volo a casa di amici
Nel marzo del 1959, era già passato più di un anno da quando Monroe aveva vissuto le prime esperienze di decorporazione, ed aveva ormai acquisito una certa abilità nel gestire questo suo dono naturale. Dopo aver consultato diversi medici, psicologi e psichiatri ed aver superato la fase dei timori e delle preoccupazioni per la propria salute, era ormai convinto di voler indagare sé stesso e quello strano mondo che visitava nel sonno. Pur vivendo pienamente e normalmente la propria vita familiare e lavorativa, Monroe sapeva quindi approfittare del tempo libero, per tentare sempre nuovi viaggi di esplorazione.
La mattina del 5 marzo di quell’anno, Monroe era in viaggio per lavoro e si era da poco svegliato nella stanza del motel dove … leggi tutto
Il mondo astrale
Con i suoi appunti e le sue riflessioni, Robert Monroe voleva prima di tutto riportare ed analizzare le sue insolite esperienze, soggettive ma non uniche nella storia degli uomini, senza necessariamente affermare delle verità assolute. Al fine di poter esprimere i concetti necessari, coniò liberamente alcuni nomi molto intuitivi, come ad esempio Secondo corpo, o Secondo stato, per definire lo stato di “scorporazione”. Monroe, tuttavia, non si volle mai porre come un esperto conoscitore della materia. Nel suo libro “I miei viaggi fuori dal corpo”, egli dichiara apertamente di non essere in grado di comprendere o spiegare certe sue esperienze, anche per la mancanza di una preparazione specifica, sia in campo esoterico che ovviamente in campo medico e fisico. Auspicò quindi … leggi tutto
Emozioni e volontà
Basandosi su quanto osservato nei suoi numerosissimi viaggi fuori dal corpo, Monroe afferma che nel mondo astrale sembrano esistere vere e proprie leggi fisiche, analoghe a quelle che dominano il mondo fisico. In particolare, egli parla di una sorta di legge dell’attrazione, secondo la quale esseri simili si attraggono tra loro. Nel mondo astrale, e in verità non solo, due esseri sono simili quando hanno pensieri ed emozioni simili. Ciò vuol dire che la forza di attrazione ha natura “emotiva” e per fare un’analogia simpatica, si potrebbe dire che, come nel mondo fisico due masse si attraggono tra loro grazie alla forza di gravità, così nel mondo astrale due entità si attraggono grazie alla “forza dell’emotività”. A questo riguardo, Monroe … leggi tutto
Destinazioni ignote
In molti dei suoi viaggi astrali, Monroe si trovò “attratto” da una forza irrefrenabile, verso destinazioni ignote e persone sconosciute. Solo la concentrazione sulla mèta prefissata e un deciso controllo dei propri pensieri, potevano contrastare questi impulsi, che nascevano direttamente da dentro. La mattina del 27 novembre 1962, Monroe visse una delle sue numerose esperienze fuori dal corpo: dopo aver passato la consueta fase delle vibrazioni, riuscì a distaccarsi dal corpo senza problemi. Il suo programma prevedeva di andare a “trovare”, naturalmente in astrale, un certo suo amico. A questo scopo, si concentrò sul desiderio di vederlo, attuando una tecnica di concentrazione, appositamente messa a punto nel tempo. Questa tecnica era per lui ormai collaudata, ma tuttavia non infallibile e … leggi tutto
L’inferno e il paradiso
Capita di soffermarsi a pensare ai concetti di inferno e paradiso. L’inferno e il paradiso, nella sostanza del loro significato, non sono concetti propri di una particolare cultura o religione, ma affondano invece le loro radici nei sentimenti più profondi dell’uomo, nelle più cupe paure o nei desideri più sublimi. È forse per questo, che l’inferno e il paradiso da sempre ispirano nell’uomo raffigurazioni descrittive o simboliche di ogni genere, scene di terrore da una parte e di speranza dall’altra, rappresentazioni di meravigliosi mari tropicali illuminati dal sole o di terrificanti e oscuri squarci nel sottosuolo, infestati da molte infime entità.
Robert Monroe, nei suoi viaggi astrali, ha visitato più volte due regioni particolarmente “impressionanti”, due luoghi agli antipodi tra loro, … leggi tutto
Se fosse vero?
Le esperienze fuori dal corpo raccontate da Robert Monroe, sono avventure fantastiche che quasi chiunque definirebbe per lo meno singolari. Esse sono riportate con un metodo descrittivo ma sintetico, particolareggiato solo dove la cronaca dei fatti lo richiede. Robert Monroe riporta con rigore scientifico, vicende che parrebbero possibili sono nelle pagine di un libro di fantasia e per questo le reazioni di chi legge simili “testimonianze” possono ovviamente essere apertamente negative. Ci sono gli scettici, i quali le definirebbero pure invenzioni; oppue all’opposto ci sono i “credenti” del paranormale, che acconsentirebbero ad ogni stranezza. Infine, lasciando stare gli indifferenti, restano coloro che avendo simpatia per questi argomenti, cercano di giudicare il tutto senza pregiudizi e con autentico interesse.
Nei resoconti dei … leggi tutto
L’anima sopravvive: ciò che tutti desiderano
Leggendo il libro “I miei viaggi fuori dal corpo” di Robert Monroe, viene naturale identificare il corpo astrale con l’anima dell’uomo. Di conseguenza nasce forte il desiderio di affermare che dopo la morte la vita possa continuare! E sebbene in realtà questa ardita affermazione abbia per oggetto solamente il desiderio di sopravvivere e non la veridicità delle esperienze fuori dal corpo descritte da Robert Monroe, si sentono comunque piovere al riguardo, diverse obiezioni.
Molti potrebbero obiettare infatti che è difficile credere a qualcuno, il quale asserisce che i propri sogni non sono fantasie, ma vita reale (sebbene vissuta in stato di decorporazione), portando come uniche prove al riguardo, valutazioni soggettive, come ad esempio l’intensità emotiva delle esperienze o la verosimiglianza di … leggi tutto
Incontri con i morti: le prove oggettive
Basandosi sulle proprie esperienze fuori dal corpo, Robert Monroe sostiene che il mondo astrale sia percorso da diversi tipi di entità, tra i quali: i corpi astrali dei vivi dormienti e i corpi astrali delle persone morte. Egli riporta parecchie prove evidenti, di incontri avuti con i corpi astrali di persone vive, mentre sono solo alcuni, i casi in cui racconta di incontri con trapassati. E descrivendo quei pochi casi, uno dei quali riguardante il proprio padre, intende dimostrarci come dopo la morte fisica, il corpo astrale sembri ancora pienamente “operativo”. Di seguito, vengono riportati due episodi da lui vissuti che evidenziano proprio questo aspetto.
Il bambino malato
Un giorno, appena lasciato il corpo fisico, Robert Monroe sentì un deciso richiamo verso … leggi tutto