Parleremo della vita dell’essere umano nel mondo spirituale (in sanscrito si definisce con la parola Devachan) tra due incarnazioni. Prima di tutto bisogna ricordarsi, che questa vita non si svolge in un luogo diverso da quello in cui ci troviamo ora, infatti il mondo spirituale, il mondo astrale e il mondo fisico sono tre sfere che si interpenetrano a vicenda. Quel che distingue il mondo spirituale dal mondo fisico, è che al suo attuale grado di evoluzione, l’uomo è provvisto di organi che percepiscono ciò che è fisico, ma non di organi in grado di percepire lo spirituale. Immergiamoci ora nell’ anima di un essere umano che si trovi tra due incarnazioni: egli si trova nello stato spirituale, ma non dispone più di ciò che le entità superiori avevano elaborato nel suo corpo eterico e nel suo corpo astrale. Ciò che egli stesso, invece, ha forgiato in sé, nel corso di numerose esistenze, rappresenta ora il suo unico bene.
Il legame tra due persone può essere il risultato di condizioni naturali, come tra fratelli e sorelle, tuttavia anche un legame morale e spirituale, si aggiunge sempre a quello naturale. Grazie al karma, noi siamo membri di una stessa famiglia, ma non tutto è regolato dal karma. Per esempio, due esseri che non erano uniti da niente e che erano separati perfino da ostacoli esterni, possono infatti diventare amici intimi. Questo tipo di legame, paragonato a quello naturale che sussiste tra fratelli e sorelle, rappresenterà un mezzo molto più potente, per sviluppare gli organi spirituali. Le facoltà che l’uomo sviluppa, grazie a questo tipo di legami, gli danno la possibilità di sperimentare effettivamente qualcosa di spirituale e di prepararsi per il Devachan.
Colui quindi, che acquisisce sulla Terra conoscenza e pratica spirituale, percepirà lo spirito anche nell’ aldilà. Lo scopo della vita fisica, perciò dovrebbe essere quello di aumentare sempre più la nostra coscienza del mondo spirituale. Da qui deriva il valore inestimabile dell’esistenza sul piano fisico. Per gli uomini non c’è altro modo di acquisire organi in grado di percepire lo spirituale, se non avendo un’attività spirituale sul piano fisico: è infatti attraverso questa che si aprono gli organi di percezione spirituale. E nessuna preparazione può essere migliore, del legame dell’anima che unisce esseri, che nessuna ragione istintiva univa in un primo tempo.
Se abbiamo forgiato in questo modo un legame spirituale, con un altro essere sul piano fisico, questo legame fa parte essenziale di ciò che permane dopo la morte. Ed esso rimane attivo nel defunto e in colui che gli sopravvive. Chi ha lasciato il piano fisico, resta così unito a colui che vi rimane, attraverso uno stretto legame. Il defunto resta cioè in rapporto, dopo la morte, con gli esseri che ama.
I rapporti precedenti instaurati sul piano fisico, sono quindi come cause che nel Devachan producono effetti. Perciò il mondo spirituale è il mondo dei risultati, degli effetti, mentre il mondo fisico è il mondo delle cause. Gli uomini, devono quindi sulla Terra conquistarsi sempre di più rappresentazioni sulla vita dopo la morte, per essere quindi in grado di ricordarsene dopo la morte.
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Articoli nella sezione: I legami tra i vivi e i morti
I legami tra i vivi e i morti
Parleremo della vita dell’essere umano nel mondo spirituale (in sanscrito si definisce con la parola Devachan) tra due incarnazioni. Prima di tutto bisogna ricordarsi, che questa vita non si svolge in un luogo diverso da quello in cui ci troviamo ora, infatti il mondo spirituale, il mondo astrale e il mondo fisico sono tre sfere che si interpenetrano a vicenda. Quel che distingue il mondo spirituale dal mondo fisico, è che al suo attuale grado di evoluzione, l’uomo è provvisto di organi che percepiscono ciò che è fisico, ma non di organi in grado di percepire lo spirituale. Immergiamoci ora nell’ anima di un essere umano che si trovi tra due incarnazioni: egli si trova nello stato spirituale, ma non … leggi tutto
L’importanza del sapere spirituale nella vita dopo la morte
Morire in realtà è solamente uscire dalla coscienza del corpo fisico. Quando siamo passati attraverso le porte della morte, la nostra sapienza e la nostra vita continuano e anzi diventiamo più capaci e questo è un fatto di cui gli uomini dovrebbero compenetrarsi. Dei pensieri che ci siamo elaborati qui sulla Terra, ci nutriamo per tutto il tempo tra la morte e una nuova nascita: in questo periodo infatti potremo avere immaginazione, ispirazione, intuizione, ma non potremo più avere i pensieri.
La salvezza della Terra, perciò dipende anche dal fatto che l’umanità nel presente non trascuri di formarsi pensieri sui mondi spirituali. Escludere il sapere riguardo ai mondi spirituali durante la vita sulla Terra, vuol dire rendersi ciechi in senso animico, … leggi tutto
I morti sono esseri spiritualmente viventi
Anche coloro che sono morti prima di noi possono aiutarci. Molti sanno infatti benissimo che devono ringraziare i loro morti per le conoscenze spirituali acquisite. I nostri pensieri sono qualcosa di reale anche per loro. Essi percepiscono infatti la luce della verità spirituale, per cui la cosa più bella, il regalo più grande che possiamo fare, è leggere per loro qualcosa che abbia un vero contenuto spirituale. In questo modo, il pensiero luminoso si solleva verso i morti, fino alle regioni dello Spirito, mentre essi irradiano le loro forze giù sui viventi. Noi dovremmo pensare, parlare, agire con la coscienza di poter reggere lo sguardo dei nostri morti.
I migliori lettori per i morti sono gli esseri umani che hanno vissuto … leggi tutto
Nel futuro riusciremo a vedere coloro che sono morti
Tutti gli uomini che sono giunti alla morte per causa di una catastrofe naturale, (terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc.) saranno nella prossima incarnazione i migliori spiritualisti. La loro morte violenta, rappresenta infatti ciò che ha spezzato definitivamente gli ultimi legami con il materialismo. Morire giovani per colpa di un avvenimento esterno, rafforza per la prossima vita, la forza animica dell’intelletto pensante. Morire per malattia, rinvigorisce la forza del volere per la vita seguente. Se siamo vissuti sulla Terra fino alla vecchiaia, allora saremo portatori di spiritualità nel mondo fisico, nello stesso modo in cui saremo portatori di fisicità nel mondo spirituale se moriamo ancora giovani.
Attraverso l’esperienza dell’infelicità, dobbiamo crearci il pareggio per le azioni sbagliate. Se un’anima durante la vita ha … leggi tutto