Anemia: le vere cause emotive ed alimentari
L’anemia è una riduzione dell’emoglobina nel sangue. Questo pigmento proteico dei globuli rossi è essenziale, giacché permette di trasportare l’ossigeno (vita) alle cellule attraverso il sangue.
Le cause dell’anemia possono essere molteplici e le manifestazioni più frequenti sono stanchezza, pallore e tachicardia (la quale ha lo scopo di compensare la carenza). In generale, sono quindi segnali che caratterizzano una perdita di vitalità. Un metodo semplice per capire se si è anemici è quello suggerito da Noboru Muramoto: “stendere le dita delle mani tenendole un po’ in tensione e notare che le unghie diventano bianche. Se però, una volta rilassata la mano, le unghie continuano ad essere bianche, significa che c’è anemia”.
Sintomi tipici
Colorito pallido o giallastro della pelle, interno delle palpebre di colore non rosso, labbra pallide e smorte, mucose della bocca biancastre, piedi-mani-estremità fredde, pigrizia, mancanza di appetito, frequenti emicranie, perdite di memoria, scarsa volontà, capogiri, svenimenti, alterazioni visive.
Le carenze nutritive possono essere dovute a mancanza di emoglobina, ferro, vitamina B12. La causa principale non è la mancanza di sangue, ma piuttosto l’alterazione del sangue, cioè la cattiva qualità del sangue stesso. Un sangue viscoso e lipotossico, che non scorre come dovrebbe, provoca mille guai, rallenta i tempi di intervento insulinico e glutationico, creando crisi diabetiche ed ipoglicemiche. Rallenta i tempi di distribuzione dei minerali, creando crisi organiche e ghiandolari. In questi casi, molte persone assumono il ferro di sintesi, senza considerare che l’organismo umano non riesce a trattenerlo a lungo, per cui dopo un breve miglioramento iniziale, l’anemia si ripresenta. Non serve quindi a niente.
La clorofilla nel mondo vegetale è omologa all’emoglobina nell’essere umano
Si è osservato che se si ingeriscono cibi contenenti clorofilla, come le verdure a foglie verdi, e cibi che contengono ferro come i legumi, il sangue, attraverso una trasmutazione biologica, incrementa il proprio contenuto di ferro ed emoglobina, migliorando l’ossigenazione dell’organismo ed evitando il problema dell’anemia.
Il cibo determina la qualità del sangue
Gli animali mangiano le erbe per produrre il sangue e i tessuti. Mangiando la carne si può formare il sangue più rapidamente, ma la qualità di questo sangue è scadente e la sua vitalità di breve durata. Il processo naturale di formazione del sangue, come insegna la medicina tradizionale cinese, è piante -> sangue -> carne (tessuti). Mangiando carne, forziamo il nostro organismo a produrre del sangue capovolgendo il processo naturale. Questa deviazione del processo naturale è causa di molte malattie e carenze nutrizionali.
Rimedi a livello alimentare
Occorre innanzitutto normalizzare i processi digestivi, e regolare la temperatura interna del corpo. Serve una dieta purificante e revitalizzante, con insalate crude e germogli, più avocado a pranzo e a cena, con un buon secondo di patate e legumi e cavolini, o di cereali e legumi, seguito da mandorle, noci e pinoli. Serve abbondante frutta per la mattina e per metà pomeriggio. Non più minestroni pesanti, brodi e brodini di carne, ma centrifugati di carote, rape, sedano, patate ed ananas.
Eliminare tè e caffè, poiché ostacolano l’assorbimento del ferro, soprattutto se consumati durante i pasti o nelle loro vicinanze. Il tè diminuisce l’assorbimento del ferro del 64%, mentre il caffè lo riduce del 39%. Si tratta di dati da non sottovalutare. Il fenomeno è dovuto all’elevato contenuto di tannini (che pure hanno notevoli proprietà: azione astringente, antinfiammatoria, antidiarroica, antibatterica, emostatica, antiossidante) contenuti in tali bevande. Il consiglio è dunque di assumerle lontane dai pasti: soprattutto il tè verde non andrebbe eliminato perché molto salutare.
Succo d’arancia e di limone: così come tutti gli alimenti ricchi di vitamina C, contribuiscono a favorire l’assorbimento del ferro. Sarebbe dunque opportuno incrementare l’apporto di tale vitamina attraverso il consumo di spremute fresche di agrumi e mediante l’utilizzo di succo di limone per il condimento di insalate e verdure a foglia verde.
Eliminare latticini e cioccolato: Il cioccolato, così come il vino, il caffè ed il tè sopracitati diminuiscono l’assorbimento del ferro, per via del loro contenuto di tannini. I latticini invece lo ostacolano per via del loro elevato contenuto di calcio.
Barbabietola rossa: Il consumo di barbabietole rosse e del loro succo crudo è ritenuto come particolarmente indicato per coloro che soffrono di anemia. In caso di anemia può essere utile assumere per un mese due bicchieri di succo di barbabietola al giorno, in quanto esso viene considerato un eccellente ricostruttore degli elementi del sangue.
Rimedi a livello comportamentale
Curare la respirazione a tutte le ore, facendo anche delle sessioni di 15 minuti come esercizi rieducativi. Imparare a respirare profondamente ed in modo consapevole, permette infatti la corretta ossigenazione dell’organismo, oltre che il ristabilirsi di livelli ematici salutari. Fare belle passeggiate al mare e in collina, respirando e traspirando, bagni di sole e docce, ginnastica e nuotate, dormire con le finestre aperte di notte, sono tutti rimedi che aiutano.
Rimedi a livello emotivo
“L’anemia rivela che l’individuo si esaurisce, mobilita troppe energie, non concede il tempo ai suoi “soldati interiori” (i globuli rossi) di rigenerarsi. Può trattarsi anche di una persona che per un certo periodo si è data troppo da fare, ma in maniera improduttiva, senza frutti o risultati. Si instaura quindi uno stato latente di “tanto a cosa serve”. In ambedue i casi è imperativo prendere le distanze e riposarsi, per recuperare e riflettere. Con l’anemia ci troviamo in una “secca” che riguarda l’aspetto emotivo della vita e dell’azione”. (Michel Odoul, “Dimmi dove ti fa male, Glossario Psico-Energetico”)
Ci sono, come abbiamo visto, molti elementi su cui lavorare. È infatti un processo profondo che coinvolge l’intera persona. La malattia è il corpo che parla e non qualcosa da mettere a tacere con qualche medicinale. È un cambiamento che urge in noi, che trasforma e trasmuta il vile che c’è in noi, in oro.
Tratto da: Naboru Muramoto, “Il Medico di Se Stesso – Manuale pratico di medicina orientale” e Michel Odoul, “Dimmi dove ti fa Male – Glossario Psico-Energetico”.
Fonte: Istituto IME – rimedi naturali, medicina olistica, benessere, vegan – https://www.facebook.com/IstitutoIME/photos/a.632931333410803.1073741825.488013174569287/846340995403168/
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