“Camminata Giapponese”, Cos’è e Perché Fa Così Bene
di Marco Crisciotti
Parliamo della “camminata giapponese”, un’antica pratica che unisce movimento lento, postura corretta e respirazione profonda. Una filosofia di vita per aumentare benessere, longevità e serenità mentale.
Nell’era del fitness frenetico e degli allenamenti ad alta intensità, il Giappone ci offre una prospettiva totalmente diversa sul movimento: l’attività fisica rallenta”, letteralmente, e si trasforma in una filosofia di vita che abbraccia la lentezza, la consapevolezza e l’armonia. Una pratica semplice, alla portata di tutti, che insegna a vivere meglio e più a lungo.
Sarà capitato di sentirne parlare, ma in pochi sanno davvero cosa significhi camminata giapponese. Non si tratta di una disciplina unica o codificata, ma di uno stile di vita che si è osservato nelle tradizioni del Paese del Sol Levante, in grado di influire profondamente sulla salute e sulla longevità. Dai samurai ai monaci buddisti, fino agli abitanti delle famose Blue Zones di Okinawa, il modo in cui i giapponesi camminano ha molto da insegnare.
1. Abitudine, Stile di Vita, Benessere
In Giappone, la camminata è considerata una pratica completa che integra sia il corpo che la mente. Gli abitanti dell’isola di Okinawa, tra i più longevi al mondo, camminano regolarmente con un ritmo lento e costante. La routine quotidiana da essi osservata prevede che gli spostamenti siano realizzati a piedi, in modo da evitare l’uso eccessivo dei mezzi di trasporto. Questo stile di vita, unito a una dieta equilibrata e a un forte senso di comunità, sembra essere il segreto della loro sorprendente longevità.
Un altro aspetto basilare della camminata giapponese riguarda la postura. La schiena dritta, il collo allungato e le spalle rilassate migliorano l’estetica, e al tempo stesso contribuiscono ad un miglior funzionamento del corpo. Una postura corretta favorisce un’ossigenazione ottimale e i riduce dolori alla schiena e le tensioni muscolari, mentre camminare eretti e bilanciati distribuisce il peso in modo uniforme e apre il torace, migliorando la respirazione. In Giappone, questo modo di camminare è visto come una forma di rispetto per sé stessi e per gli altri.
2. Disciplina Variegata ma Semplice
La bellezza della camminata giapponese risiede nella sua estrema semplicità. Non servono attrezzature particolari o abbonamenti in palestra. Bastano 20-30 minuti al giorno di cammino consapevole per godere di enormi benefici. Concentrare l’attenzione sulla respirazione e sulla postura può trasformare una semplice passeggiata in un rituale rigenerante: che sia in città, in un parco o lungo un sentiero, ogni passo avvicinerà le persone alla piena connessione con il proprio io interiore.
Anche la respirazione gioca un ruolo fondamentale. Respirare lentamente e profondamente, sincronizzando il respiro con i passi, permette una migliore ossigenazione e rilassa il sistema nervoso. Il respiro diaframmatico, tipico delle pratiche orientali, contribuisce a ridurre l’ansia e a migliorare la circolazione sanguigna. È un modo per ottimizzare l’energia del corpo, grazie al quale sarà possibile ridurre la fatica e, al tempo stesso, aumentare la resistenza.
3. “Shinrin-yoku” e “Kinhin”
Non si può parlare di camminata giapponese senza citare lo “Shinrin-yoku”, ovvero il “bagno nella foresta”. Questa pratica invita a camminare lentamente tra gli alberi, in modo da stimolare i sensi ed abbassare i livelli di cortisolo. Passeggiare nella natura migliora l’umore, rafforza il sistema immunitario e ristabilisce l’equilibrio emotivo, ed in Giappone persino le aziende promuovono le camminate all’aperto per aumentare la produttività ed il benessere psicologico dei dipendenti.
Un ulteriore spunto di riflessione proviene dalla pratica del “Kinhin”, tipica del Buddismo Zen. Camminare consapevolmente, allineando il respiro ai movimenti del corpo, diventa una forma di meditazione in movimento, in cui ogni passo è compiuto con piena attenzione, in modo da liberare la mente e favorire una profonda calma interiore. È un modo per vivere il momento presente, che permette di allontanare lo stress e le preoccupazioni.
4. Bisogna Rallentare
La lentezza, come avrete ormai capito, è uno dei segreti portanti dell’intera faccenda, quindi dimenticati le intense sessioni solitamente previste da un allenamento di stampo classico. I passi brevi e controllati aiutano a mantenere il baricentro stabile e riducono l’impatto sulle articolazioni, aspetti che hanno reso questo tipo di andatura molto comune tra gli anziani giapponesi, poiché distribuisce meglio il peso corporeo, migliorando sia equilibrio che stabilità. È un modo per essere pienamente consapevoli del movimento e per trasformare la camminata in un atto di meditazione attiva.
A differenza della corsa, che può stressare le articolazioni, la camminata giapponese è un’attività a basso impatto. Favorisce la salute del cuore, migliora la circolazione e riduce il rischio di infortuni. È un esercizio adatto a tutti, senza controindicazioni, che si integra facilmente nella routine quotidiana.
In un mondo che corre veloce, adottare la camminata giapponese significa riscoprire la lentezza e la consapevolezza. È un invito a muoversi in armonia con il proprio corpo e a ritrovare un equilibrio interiore. Anche un breve tragitto quotidiano può diventare un momento di riflessione e di relax. Il segreto, in fondo, è semplice: un passo alla volta, con presenza e serenità.
Articolo di Marco Crisciotti
Fonte: https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/salute/camminata-giapponese-cose-e-perche-fa-bene/
Bellissimo