Cos’è la vitamina D e perché è fondamentale per il nostro organismo?
Il Dr. Joe Prendergast, uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino, nel combattere e prevenire le malattie.
Egli cita uno studio effettuato da alcuni ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D aumenta la funzione immunitaria, di un fattore da 3 a 5, stimolando energicamente nel contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici. Inoltre, è stato dimostrato che l’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole, incentivando la produzione di vitamina D attraverso la pelle, è in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto numero di altre condizioni patologiche.
La Vitamina D è un ormone non una vitamina!
La comunità medica convenzionale, con l’industria farmaceutica in testa, sta lavorando duramente per creare vaccini per ogni possibile condizione patologica, cercando di farli passare come la giusta “soluzione” per la prevenzione delle malattie. Naturalmente non è mai esistita una malattia provocata da una “deficienza di vaccini”, ma ci sono invece svariate malattie causate da deficienza di vitamina D, che vanno dal cancro alla depressione!
Potreste essere sorpresi dal fatto che la vitamina D sia così importante per la salute, specialmente se pensate che questa sia principalmente solo un nutriente per le ossa. Inoltre, molte persone pensano che la vitamina D sia realmente una vitamina, mentre in realtà la forma attiva della vitamina D, è uno dei più potenti ormoni del corpo e regola molti più geni e funzioni corporee di ogni altro ormone finora scoperto. La vitamina D viene prodotta come pro-ormone nella pelle, tramite l’azione della luce solare, e poi convertita nella potente forma ormonale. Senza questo ormone si può morire ed infatti molte persone muoiono per cause legate alla deficienza di vitamina D.
Fonte: http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2011/10/22/carole-baggerly-on-vitamin-d.aspx
Il sistema immunitario necessita di vitamina D… non di vaccini!
La Vitamina D possiede un “rimarchevole” effetto sulla salute, influenzando circa 3.000 dei 25.000 geni che abbiamo nel corpo, e giocando un ruolo critico nella risposta immunitaria, un ruolo molto superiore rispetto alla risposta immunitaria sintetica (e spesso pericolosa) generata dai vaccini. La vitamina D potrebbe giustamente venire descritta come un “nutriente miracoloso” per il sistema immunitario, in quanto abilita il corpo alla produzione di più di 200 peptidi con funzione antimicrobica, indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni.
Il fatto che questa risposta immunitaria mediata dalla vitamina D, sia passata indenne da modificazioni avvenute attraverso milioni di anni di evoluzione e selezione naturale, e sia tuttora presente in specie come le scimmie e i babbuini, suggerisce che essa deve essere cruciale per la sopravvivenza.
La ricerca evidenza l’importanza di avere adeguati livelli di vitamina D per l’uomo e gli altri primati, soprattutto alla luce del fatto che più del 50% di bambini e adulti negli Stati Uniti (ma anche in Italia ed in Europa, n.d.t.) sono carenti di vitamina D, la “vitamina del sole”.
“L’esistenza e l’importanza di questa parte della risposta immunitaria, rende chiaro che l’uomo e gli altri primati necessitano di mantenere sufficienti livelli di vitamina D”, dice Adrian Gombart, professore associato di biochimica e principale ricercatore insieme al Linus Pauling Institute all’Università Statale dell’Oregon. (Tratto da una recente pubblicazione dell’Università Statale dell’Oregon)
L’intento presunto di una vaccinazione, è quello di ottenere un’immunità attraverso l’esposizione del sistema immunitario, a piccole dosi attenuate dell’organismo (o dei suoi antigeni) potenzialmente in grado di causare malattia. Questa strategia preventiva nella “guerra contro i germi”, spesso causa così tanti effetti e danni collaterali da forzare i governi mondiali a nasconderne i rischi (le assicurazioni private andrebbero rapidamente in bancarotta se dovessero rifondere i danni, per dire la verità!), essenzialmente colludendo con i produttori dei vaccini e la comunità medica convenzionale che li amministra, in un crescente cover-up.
La realtà è che, nella maggior parte dei casi, i danni alla salute dovuti alla malattia per cui si cerca di sviluppare un vaccino, sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli generati dalla vaccinazione stessa!
Una seria analisi costi-benefici del metodo vaccinale della cosiddetta “prevenzione”, deve tenere conto del fatto che il sistema immunitario del nostro corpo è già predisposto naturalmente a combattere le infezioni, se adeguati livelli di vitamina D ed altri nutrienti chiave sono presenti. Invece di considerare il nostro corpo essenzialmente sprovvisto di aiuto se non si interviene con l’immunità sintetica fornita dai vaccini, dobbiamo renderci conto che per eoni i nostri predecessori vissero bene per mezzo di corretta nutrizione, luce solare ed aria pulita, come soli sostegni del sistema immunitario. Non è meraviglioso, poi, che la vitamina D mostri una maggiore efficacia nella cura delle malattie, rispetto ai vaccini?
Uno studio giapponese (http://www.ncbi.nlm.nih.gov) dimostra che gli scolari che assumono vitamina D3 come supplemento, sono per il 58% meno inclini a contrarre l’influenza A. Un’efficacia molto maggiore rispetto a quella che può vantare qualsiasi vaccino anti influenzale, senza contare i potenziali devastanti effetti collaterali che i vaccini possono generare! Ci sono numerosi altri studi come questo, inoltre, che dimostrano la superiore efficacia delle strategie naturali come vitamina D nella prevenzione delle malattie.
Ecco una lista di patologie causate o peggiorate dalla deficienza di vitamina D: Infezioni respiratorie acute, Anafilassi, Anemia, Ansia, Artrite, Asma, Aterosclerosi, Autismo, Malattie Autoimmuni, Disordine bipolare, Danni cerebrali, Densità del tessuto mammario, Fatica Cronica, Dolore Cronico, Abilità Cognitive, Raffreddori, Craniotabe, Livelli della proteina C-reattiva, Morbo di Crohn, Fibrosi cistica, Carie Dentaria e problemi periododontali, Depressione, Diabete, Dislessia, Eczema, Epilessia, Cadute, Fibromialgia, Influenza, Fratture, Mal di testa, Perdita dell’udito, Malattie cardiache, Colesterolo alto, HIV/AIDS, Ipertensione, Disfunzioni del sistema immunitario, Infertilità, Infiammazioni, Malattie intestinali infiammatorie, Insonnia, Claudicatio intermittens, Patologie renali, Leprosi, Leucemia, Dolori alla schiena (lombalgia), Basso peso alla nascita, Lupus, Degenerazione maculare, Melanoma, Meningite (batterica), Sindrome Metabolica, Emicranie, Sclerosi Multipla, Bassa forza muscolare, Mieloma, Miopatie, Miopia, Fascite necrotizzante, Neuroblastoma, Neuropatie, Dolori muscolari aspecifici, Fattori di rischio ospedalieri, Obesità, Osteomalacia, Osteoporosi, Parassitosi, Morbo di Parkinson, Malattie delle arterie periferiche, Polmonite Sindrome dell’ovaio policistico, Pre-eclampsia, Psoriasi, Retinoblastoma, Ricketsiosi, Schizofrenia, Disturbi affettivi stagionali (SAD), Sepsi e setticemia, Ictus, Tubercolosi.
Ci sono ricerche su oltre 200 patologie che sono state collegate alla carenza di vitamina D, che possono rispondere positivamente alla supplementazione con vitamina D, o ancora meglio alla produzione naturale di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.
Quando avete preso il sole l’ultima volta?
Questa è una domanda importante, perché la vitamina D prodotta dall’esposizione alla luce solare, rappresenta il modo migliore per ottimizzare i livelli nel corpo e di conseguenza ridurre i rischi di un gran numero di malattie.
Sfortunatamente, è stato riscontrato che solo il 30% della vitamina D presente negli americani è il prodotto dell’esposizione alla luce del sole: questo è il risultato dell’errata propaganda fatta dalle agenzie per la salute pubblica, che invitano la gente a evitare la luce solare perché provoca il cancro (quando invece la produzione di vitamina D derivata dall’esposizione alla luce solare previene di fatto il cancro). Inoltre, la maggior parte della popolazione lavora al chiuso e anche quando non lavora non passa abbastanza tempo all’aperto.
L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli, occorre esporre al sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto. E, contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per stare al sole per favorire la produzione di vitamina D, è vicino a mezzogiorno.
La luce ultravioletta proveniente dal sole è disponibile in due lunghezze d’onda principali: UVA e UVB. È importante capire la differenza tra esse ed i fattori di rischio che ognuna comporta. Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più profondamente nella pelle e causare più danni da radicali liberi. I raggi UVA sono praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente da quelli UVB, che sono scarsi al mattino ed alla sera, ma abbondanti a mezzogiorno.
Quindi, per utilizzare la luce solare al fine di massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il rischio di danno alla pelle, il periodo migliore e più sicuro è proprio la parte centrale della giornata (approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB, si necessiterà solo di una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D, sarà sufficiente che il colore della pelle viri verso una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di pochi minuti per le persone con la pelle molto chiara, un po’ di più per i soggetti con pelle più scura.
Una volta che avete raggiunto questo punto, il corpo non produce più vitamina D ed ogni altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle. La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi, di solito massimizza la produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un tempo maggiore. In linea di massima, più è scura la pelle, maggiore dovrà essere il tempo di esposizione, per ottimizzare la produzione di vitamina D. Come risorsa secondaria, è possibile ricorrere ad un integratore orale di vitamina D3.
La ricerca pubblicata da Grassroots Health, tratta da D*Action study, dimostra che la percentuale media di cui un adulto necessita giornalmente, si aggira intorno alle 8.000 UI, questo per aumentare il livello sopra i 40 ng/ml, livello ritenuto come il minimo indispensabile per la prevenzione delle malattie.
Se non conoscete i vostri livelli di vitamina D o non li avete mai verificati, sarebbe meglio scoprirlo. La deficienza di vitamina D è di proporzioni epidemiche negli Stati Uniti (ma anche in Europa, come già detto, n.d.t.) ed in altre parti del mondo al giorno d’oggi, principalmente perché la gente non passa abbastanza tempo al sole, per facilitare questo importante processo di produzione della vitamina D.
La Vitamina D rappresenta una delle migliori difese contro le malattie. La difesa migliore deriva quindi da un robusto sistema immunitario, che le vaccinazioni possono compromettere e la vitamina D rinforzare. Supportare il sistema immunitario, dovrebbe perciò essere la prima voce della lista delle cose da fare per rimanere in salute, e la vitamina D opera un ruolo cruciale in questo senso.
(Ricordiamo che le presenti informazioni sono qui riportate a carattere informativo e divulgativo, non incoraggiamo in nessun modo il fai da te terapeutico ed invitiamo come sempre a consultarsi con il proprio medico curante).
Fonte: https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere
Riferimenti:
- http://www.eurekalert.org/pub_releases/2009-08/osu-kfo081809.php
- http://www.greenmedinfo.com/anti-therapeutic-action/vaccination-all
Commenti
Cos’è la vitamina D e perché è fondamentale per il nostro organismo? — Nessun commento