Chiacchierare con la Guida Interiore
Dott.ssa Carla Sale Musio
Abbiamo tutti un compagno di viaggio che ci accompagna lungo il corso della vita. È un compagno discreto e totalmente privo di violenza. Attende con rispetto un momento di attenzione per rivelarci una sapienza capace di cambiare in meglio la nostra realtà.
Ma per accoglierlo bisogna aprirsi alla sua esistenza, con fiducia e senza aspettative. Solo così si formano nel cuore le risposte alle nostre domande e, nel tempo, quelle sensazioni trovano le parole per raccontarsi. Esiste dentro ciascuno di noi la capacità di entrare in contatto con un serbatoio di saggezza spirituale, che conosce tutte le risposte a tutte le domande.
È un principio etico capace di osservare le cose da un punto di vista più ampio e di tenere sempre presente che siamo parte di un insieme più grande. Chiamiamo questo compagno di viaggio: Sé Divino, Guida Spirituale, Angelo Custode, Saggezza Universale… I nomi indicano l’esistenza di un qualcosa che è presente dentro di noi e che funziona a prescindere dalla logica, un quid capace di utilizzare criteri diversi dalla razionalità e che agisce secondo i parametri dell’infinito.
Non siamo abituati a pensare la Totalità. L’infinito ci fa paura e ci è difficile anche soltanto immaginarlo. Preferiamo concentrarci sulla separazione, sul mio e sul tuo, evidenziando e combattendo le diversità ma, così facendo, perdiamo di vista il noi, il Tutto di cui siamo parte e che ci appartiene.
La comprensione del Tutto, però, è indispensabile per la sopravvivenza, perché ci consente di considerare l’equilibrio delle cose, l’ecosistema essenziale alla vita, il pianeta nella sua totalità. Leggere la realtà a compartimenti stagni, invece, genera separazione, barriere, conflitti, guerra… e tutte quelle sopraffazioni che stanno avvelenando il mondo e provocando tanta sofferenza.
Il ritmo frenetico della quotidianità ci distoglie dalla concentrazione necessaria a sperimentare la Totalità e ci spinge a combattere costantemente contro un mondo pieno di avversari, facendoci sentire sempre più soli. Anche in mezzo a tanta gente.
La percezione di una realtà frammentata in pezzi separati e distinti, ci confina dentro la convinzione che la vita debba inevitabilmente fondarsi sullo sfruttamento e sulla morte di qualcun altro. “Mors tua vita mea”: è il motto che ci costringe a vivere nella paura, perché da un momento all’altro le circostanze possono ribaltarsi trasformandoci nelle vittime inermi di qualche predatore più prestante e agguerrito di noi.
Così, immersi dentro una battaglia quotidiana per la sopravvivenza, perdiamo di vista il nostro prezioso compagno di viaggio e la sua muta verità, trascurandone i consigli e ignorandone la profonda saggezza. In un angolo dell’inconscio, però, la consapevolezza dell’inscindibile unità di tutte le cose aspetta pazientemente di ricevere un poco di attenzione, per manifestare finalmente la sua sapienza, nella coscienza e nella realtà.
A volte, questa presenza spirituale ci appare nei sogni o in quei pensieri fugaci che attraversano la mente con un’intuizione improvvisa, rarefatta e piena di verità. Purtroppo, dimentichiamo rapidamente i consigli ricevuti in questo modo, lasciando che stili di pensiero indotti dall’esterno, più concreti e meno volatili, spadroneggino nella nostra psiche, incatenandoci sempre di più alle consuete fatiche di ogni giorno.
Il benessere psicologico, però, non può prescindere dalla consapevolezza che la vita sia qualcosa di più che un carico di doveri e di difficoltà dove il più forte vince e il più debole soccombe. Ascoltare la Guida Interiore ci ricorda che è importante mantenere accesa la comprensione del nostro essere insieme, frammenti di un Tutto più grande che, abbracciando ogni cosa, accomuna e tutela.
Siamo tutti parte di una stessa realtà in cui ogni presenza arricchisce la Totalità di una espressione nuova, spingendoci a conoscere e integrare le diversità. La nostra Guida Spirituale lo sa. Sa che ogni cosa, ogni evento, ogni essere con cui veniamo in contatto, sollecita un aspetto diverso della realtà e di noi stessi, amplificando le nostre risorse e le nostre possibilità.
Sa come interpretare gli avvenimenti e cogliere, dietro alle apparenze, il significato profondo che rende importante ogni accadimento e ogni vita. Occorre solo prestare orecchio alle sue indicazioni concentrando l’attenzione su ciò che è dentro (invece che su ciò che è fuori). E permettendo che le sensazioni prendano il posto delle parole e dei tanti doveri che riempiono le nostre giornate.
Stare in silenzio con se stessi senza focalizzarsi su nulla in particolare, lasciando spazio a questa impalpabile Presenza, ci apre al linguaggio delle sensazioni e ci conduce progressivamente a incontrare una profonda saggezza interiore. Non siamo abituati ad ascoltare il silenzio pieno di verità che caratterizza il mondo interno, ma quando ci concediamo di mettere in pausa il fare, lasciandoci semplicemente essere, una nuova consapevolezza prende forma dentro di noi e ci rivela la sua sapienza.
Molti chiamano questo stato di partecipazione non focalizzata: meditazione. Possiamo impararne i principi e le tecniche in tanti corsi e scuole. Ma ciò che rende difficile la sua applicazione nella vita di tutti i giorni, è la constatazione che per meditare non ci sono istruzioni dettagliate, né regole o metodo. Infatti, non esiste un modo di fare la meditazione, non c’è una tecnica o una ricetta. Perché la meditazione non si fa. La meditazione è. È un modo di essere.
Si tratta di spostare l’attenzione dall’esterno all’interno e di lasciare che quel qualcosa si manifesti. Senza giudicarlo, senza imbrigliarlo, senza prevederlo. Per incontrare la Guida Interiore, bisogna diventare la meditazione stessa. La meditazione è qualcosa dentro di noi che ci trasporta in una conoscenza diversa, in uno spazio in cui finalmente è possibile ascoltare la voce silenziosa della nostra intuizione.
Più ci permettiamo di essere aperti ad accoglierne la diversità, più la sua saggezza ci mostra possibilità nuove per affrontare la vita di tutti i giorni. Una chiacchierata con la Guida Spirituale è fatta di silenzio e di totalità e ci ricongiunge con la sapienza dell’infinito, permettendoci di accogliere tutto. Senza giudizio. E con semplicità.
Articolo della Dott.ssa Carla Sale Musio
Blog Personale della Dott.ssa Carla Sale Musio: https://www.carlasalemusio.it
Fonte: http://www.carlasalemusio.it/2013/07/20/chiacchierare-con-la-guida-interiore/
EVVIVA!!!!!!!!! La mia Guida Spirituale si chiama Felin , quella di mia figlia Isell e il nostro Compito in questa esperienza terrena è più chiaro e facilitato dalla loro presenza………GRAZIE FELIN , GRAZIE ISELL………BACIO DI LLUCE IN OGNI QUI E ORA
la tua guida interiore ha già un allah creatore dei mondi interni e esterni e di tutto: si chiama allah
allah ti aggiusta i calcoli quando ti arrendi mentalmente e diventi sincero con te stesso, questa azione si chiama islam (la sottomissione) più diventi sottomesso più i tuoi calcoli mentali trovano l’equlibrio, il mondo esterno e quello interno sono intersecati tra di loro e uno influenza l’altro, fare del bene e comportarsi bene con le persone e tutto il resto aiuta la sintonia e l’equilibrio di se stessi, e i calcoli giusti ci connettono con il creatore (paradiso), i calcoli sbagliati ci connettono con altri calcoli sbagliati fino alla più profonda oscurità (virus diavolo inferno) noi viviamo in un mondo matematico e un’azione ha una reazione già programmata, anche nei nostri pensieri l’unica cosa che è nostra e la scelta.
CIAO HAFID !!!!! Diciamo la stessa cosa con parole diverse. Tu lo chiami sottomissione , io lo chiamo Servizio ; i tuoi calcoli mentali sono per me le emozioni negative che nutrono il nostro inconscio ed è una Legge Spirituale quella di Azione-Reazione…..Tu lo chiami Allh perchè appartieni alla tua religione , io non sono religiosa ma profondamente spirituale e quel Principio che tutto ha creato lo chiamo Padre…..Un Padre che tutti/o ama in modo INCONDIZIONATO senza fare differenza tra i Suoi Figli , senza giudicarli perchè il Giudizio è una trappola della mente avendo il compito di dividere e separare…….Io sono al Servizio del Padre in ogni momento della mia vita professionale e personale e in questo mi aiuta Felin , quella metà di me che si è separata al momento dell’ incarnazione ma mai è lontana da me……Ora che la mia Consapevolezza Spirituale è più evoluta vi è un contatto cosciente con Lui ed è quello al quale dobbiamo tutti aspirare affinchè possiamo essere pronti all’ Ascensione della Terra……Ho scritto e ” sprecato ” in parole ciò che in definitiva sia io che te e tanti altri desideriamo , che SIA L’ AMORE E IL CUORE A VINCERE SU TUTTO per creare il Paradiso di cui parla il Dio di ognuno……PACE DI LLUCE IN OGNI QUI E ORA
Non cercate più Dio. Lo avete trovato, siete sicuri di lui, perciò di voi, in effetti chi trova Dio lo perde, chi lo cerca lo trova. Troppa soddisfazione, troppa enfasi, nel proclamare sottomissione o servizio. Essere sottomessi significa non sentire, non vedere, non respirare, ogni giorno, ogni momento il mistero. Mistero, cioè meraviglia. Meravigliatevi di più e abbiate meno dei e certezze. “Io nacqui come fungo al tono e ai venti…”
Ciao lupenna pero’ le tue parole sono paradossali, sei il primo a parlare da un pulpito…
Beh, sono uno qualunque. Vivo con la speranza come unica compagna. Non ho una fede perché la cerco. La voglio cercare. Il pulpito, è più un palpito. So per certo che sono circondato dal mistero. E’ l’unica certezza che ho. Hai ragione quando parli di paradossale, perché lo è. Ho la certezza di non capire, di avere dei limiti, di essere circondato da fedeli, da uomini che sanno dove è la verità. Io non lo so: prego senza sapere chi prego, ma prego. Soprattutto non voglio convincere nessuno. Tutto qui.
Ho creduto negli angeli custodi ma dove erano quando mio figlio un ragazzo di soli 24anni ha perso la vita, forse a farsi un bicchierino