Corona Virus oppure il Risveglio della “Corona”… scegliete voi
di Caroline Mary Moore
In questo momento, siamo tutti costretti a vivere un momento eccezionale di isolamento (quarantena), che sta turbando il nostro equilibrio. E ognuno in questa situazione sta reagendo a modo proprio.
Come sappiamo tutti, davanti alle avversità – gli ostacoli che si presentano continuamente nella vita di ogni giorno, sia banali, sia importanti come ora – le emozioni giocano un ruolo fondamentale.
Solitamente, davanti a quello che non siamo in grado di controllare, le reazioni emotive di paura e d’impotenza, ci dividono in due gruppi: quelli che lottano e quelli che subiscono. Lottare richiede un’azione, una difesa che vuole forzare verso un rimedio o avere delle risposte a tutti costi, il “fare” viene sentito come obbligatorio, ovvero un modo per non sentirsi impotenti e subire le conseguenze ma, al tempo stesso, ci distrae mentre il dolore vero rimane inaccessibile ad essere sentito, ascoltato e visto in maniere nuove e autentiche.
Il subire è l’opposto ma, non di meno, è inerzia, passività o implosione, dove l’impotenza rende qualsiasi azione inutile. Il risultato è uguale, perché sentirsi vittima, cadendo nella trappola dell’autocommiserazione è sempre una strategia per evitare di prendersi pienamente la responsabilità del vero motivo dietro lo sconvolgimento emotivo.
In entrambi i casi, la mente è distratta nel cercare delle risposte ai motivi dietro questo cambiamento non voluto. Si spera poi nel cambiamento, ovvero che l’attuale situazione cambi per poi ritornare allo stato precedente.
Questo, tuttavia, non è un reale cambiamento. L’attitudine mentale, che viaggia tra la paura del futuro e la nostalgia per il passato, non ci permette di accogliere l’attimo presente in maniera autentica; qualcosa di fondamentale in questo momento perché, le nostre incertezze e paure rischiano di diffondere disinformazione e panico.
La verità è che il vecchio mondo è sparito e l’impressione di vivere sospesi in una bolla dove il tempo si è fermato, è ancora più palese quando messo in confronto alla velocità con cui il tempo scorreva prima dell’arrivo del COVID 19.
Tutti hanno percepito il modo in cui il tempo scorreva prima, come il mondo correva senza fiato nella corsa all’ “avere” sempre di più… ora non rimane più niente da avere se non il virus stesso, e credo che è un “avere” a cui tutti vorranno rinunciare! Perciò, non ci rimane che sperimentare “l’essere” e “il sentire”.
Precedentemente, pochi avevano scelto d’intraprendere un percorso di questo tipo, di “essere” e “sentire”, tramite un lungo e arduo viaggio interiore verso il nucleo del cuore, ovvero, il luogo del “non tempo”. Se sei una di queste persone, sai bene che l’impegno di vivere delle dimensioni opposte alla realtà esterna era impegnativa. Ora, invece, il ricercatore di sé è testimone di un evento straordinario: l’interno è in sincronicità con l’esterno!
Improvvisamente, il mondo è cambiato a tal punto che il futuro, anche immediato, non è percepibile per nessuno. Chi ha già lavorato su questo tema negli anni, può finalmente fluire, senza sforzo, con una dimensione che fino a poche settimane fa era così difficile da mantenere, perché in contrasto con la velocità della realtà esterna.
Le realtà descritta da molti come “apocalittica” perché deserta, è un’interpretazione soggettiva di chi conosce il “vuoto” interiore; la realtà presente rispecchia piuttosto la quiete, una qualità meditativa. Il presente è ovunque!
Senza eccezione, tutti devono fare i conti con questa straordinaria incapacità di programmare il futuro. I giorni della settimana, per la maggioranza, hanno perso significato. Costretti a vivere nello spazio vuoto del presente, costantemente nella vicinanza ristretta, dopo i primi giorni di apparente vacanza, ognuno avrà dovuto fare i conti con quello che affiora nello spazio vuoto, perché nessuno può scappare dal presente.
È curioso come il COVID 19, ovvero il “Corona Virus” può essere invertito in “Virus della Corona”, il centro spirituale della corona di alta frequenza, che rappresenta, la metamorfosi, la morte, la trasmutazione e la trasformazione, cioè qualità simili a quelle del virus.
Diciannove è una distorsione dell’indipendenza e autonomia dell’Uno. Per questo motivo, la persona sotto la sua influenza tende a esasperare il senso di autonomia, fino a rifiutare l’aiuto degli altri. Questa situazione può portare il Diciannove a non accettare il fatto che siamo tutti intimamente collegati tra noi. Il motto del numero Uno è: Io sono io, e desidero essere me stesso, sempre. Inoltre, questo numero può essere considerato una sorta di connubio e unione tra gli attributi del numero 1 e del numero 9.
In questo caso, il numero uno, nel diciannove, si riferisce alle parole “Unico” e “Indipendente” con chiare connotazioni simboliche rivolte alla motivazione e a nuovi inizi. Il numero 9, invece, va interpretato come trascinatore delle energie del Principio Universale o del Karma, ovvero del risveglio e dell’illuminazione. Letto in questo modo il 19 assume il significato di “Nuovo Inizio” nel suo percorso unico e indipendente
Le implicazioni del dopo COVID 19 sono ignote. Nuovamente siamo chiamati a rimanere ricettivi, a non lottare e nemmeno subire, bensì ad abbracciare con responsabilità, qualunque innovazione ci arrivi, poiché in ogni caso non è più possibile tornare indietro.
Articolo di Caroline Mary Moore
Riferimenti: https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-diciannove/
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