L’Eterno Ritorno
Tutto nell’Universo è ciclico e ricorsivo ed il tempo si sviluppa in una danza a spirale, muovendosi ciclicamente pur senza mai ripetersi identico.
Quindi, come sono ciclici lo scorrere dei giorni e delle notti, l’avvicendarsi delle stagioni, il moto dei pianeti, delle stelle e delle galassie, il ritmo cardiaco e respiratorio e in generale tutti i ritmi biologici, lo sviluppo e la decadenza delle civiltà, la stessa nascita e morte del Cosmo (Espirazione ed Inspirazione di Brahma per la Saggezza Vedica, Big Bang e Big Crunch per la Fisica Cosmologica), perché non dovrebbe esserlo la nascita e la morte dell’essere umano? Da secoli il simbolo di questo processo di “eterno ritorno” è l‘Ouroboros, il serpente che si morde la coda.
Tutto in Natura è ciclico e ricorsivo, anche l’incarnazione umana. La rinascita in un nuovo corpo è definita reincarnazione o metempsicosi (dal greco metempsychosis, lett. passaggio dell’anima) e da un attento esame delle molte testimonianze fornite da persone che hanno mantenuto la memoria delle proprie vite passate, possiamo ragionevolmente affermare che la reincarnazione è un dato di fatto e non una teoria. Vediamo alcune di queste testimonianze e poi facciamo un quadro generale sul processo reincarnativo.
Per prima cosa è bene precisare che non è vero che non siamo in grado di ricordarci delle nostre vite passate; mediante adeguate tecniche di regressione (ipnotiche o non) la maggior parte delle persone riesce, con relativa facilità, a ricordarsi di altre vite vissute in precedenza. E’ possibile che alcuni di questi ricordi possano essere falsati o immaginati, ma ci sono dei criteri che possono comprovare la veridicità della regressione:
- una forte immedesimazione emozionale ed un’impressionante intensità delle percezioni vissute;
- la cura di un malessere fisico o psichico in seguito al trattamento;
- la capacità di parlare in una lingua straniera mai conosciuta;
- il ricordo di dettagli estremamente accurati di un’epoca passata che, sottoposti a verifica, vengono confermati;
- la presenza di segni fisici, spesso fin dalla nascita, correlati alla causa di morte nella vita precedente.
Il Dott. Alexander Cannon (1896–1963) medico psichiatra esperto in ipnosi regressive, ha detto:“Per diversi anni la teoria della reincarnazione è stata un incubo per me e ho fatto del mio meglio per confutarla… Tuttavia, nel corso degli anni, un soggetto dietro l’altro mi ha raccontato la stessa storia, nonostante le diverse convinzioni possedute dallo stesso allo stato cosciente. Adesso si è indagato su oltre un migliaio di casi e devo ammettere che esiste qualcosa come la reincarnazione”.
La Dott.ssa Helen Wambach (autrice di “La vita prima della Vita”, Ed. Mediterranee) pur essendo inizialmente scettica, nel 1975 intraprese uno studio approfondito sulla regressione a vite precedenti, condotto su oltre 10.000 casi; il risultato è stato che in ogni periodo storico preso in considerazione, i dati statistici che emergevano erano perfettamente congruenti con le nozioni storiografiche più accreditate: il ricordo del tipo di vestiario, di cibo ed utensili era ancora più accurato che nei libri di storia. Alla fine la Dott.ssa Wambach ha concluso: “Io non credo nella reincarnazione. Lo so (che esiste)!”
Il Dott. Brian Weiss, psichiatra che ha diretto per anni la Facoltà di Psichiatria del Mount Sinai Medical Center di Miami (Florida), si è convinto della reale esistenza dell’incarnazione dopo aver mandato in regressione due persone che non si conoscevano tra loro e che gli hanno raccontato la medesima storia… narrata da due punti di vista incarnativi speculari! Questa storia incredibile è raccontata in dettaglio in “Molte vite, un solo amore” – Oscar Mondadori.
Alcuni casi significativi di reincarnazione
Cynthia Henderson: paziente dello psicologo ed ipnotista Peter Ramster, ricordò una sua vita precedente durante la Rivoluzione Francese, in cui era una ragazza aristocratica di nome Amélie de Cheville. Durante la trance ipnotica era capace di parlare in francese (che lei non conosceva) utilizzando il dialetto dell’epoca ed era in grado di ricordarsi i nomi delle strade del posto che furono poi verificati come corretti, alcuni invece erano cambiati e fu possibile rintracciarli solo tramite delle vecchie mappe.
Gwen MacDonald: venne ripresa nel corso di un documentario girato nel 1983 da Ramster a Sydney. Pur essendo fortemente scettica, durante la regressione ipnotica a cui si sottopose, si ricordò di una vita vissuta come Rose Duncan nella contea inglese del Somerset nel periodo 1765-1782. Gwen era australiana e non aveva mia viaggiato fuori dall’Australia, eppure, quando fu portata dalla troupe con gli occhi bendati nel Somerset, riuscì ad orientarsi perfettamente e fu in grado di localizzare e ricordarsi i nomi dei villaggi che aveva conosciuto all’epoca, alcuni dei quali non erano nemmeno più sulle carte moderne.
Conosceva in dettaglio le leggende locali e molte particolarità dei luoghi, inoltre fu in grado di guidare la troupe televisiva fino alla sua casa (diventata nel frattempo un pollaio) e sul pavimento fu ritrovata una pietra che lei aveva disegnato a Sydney. Gli abitanti del luogo venivano ogni sera a farle domande sulla storia locale e lei era in grado di rispondere correttamente ad ogni quesito.
Shanti Devi, è un caso internazionalmente noto, di ricordo spontaneo di vite passate. Nel 1930, all’età di quattro anni, una bambina di Delhi chiamata Shanti Devi iniziò ad affermare di aver vissuto col nome di Lugdi, a Muttra (distante 128 km da Delhi). Affermava che nella sua vita precedente aveva dato alla luce un bimbo che era morto dieci giorni dopo il parto. Era in grado di parlare il dialetto di quella zona senza averlo mai imparato.
Quando fu portata a Muttra riconobbe il marito della vita precedente, Kedar Nath, e parlò con lui di molte delle cose che avevano fatto insieme nella vita passata. Fu in grado di identificare molti luoghi ed oggetti, addirittura affermò di aver nascosto 150 rupie in un angolo nascosto di una stanza per tenerle al sicuro; il marito della vita precedente confermò che i soldi non si trovavano più in quel posto perché li aveva presi lui. La storia impressionò le autorità indiane e fu istituito formalmente un comitato di personalità di rilievo, che giunse alla conclusione che tutte le prove supportavano in maniera decisiva la reincarnazione e che non potevano essere state fornite con la frode.
La Signora Smith, era una normalissima casalinga inglese, perfettamente sana di mente ma sofferente da anni di incubi nei quali sognava di essere bruciata sul rogo. Il caso fu analizzato dallo psichiatra Dott. Arthur Guirdham che ricevette delle copie di disegni e di versi di canzoni che la Smith aveva scritto da bambina… esperti di francese medievale confermarono che i versi erano scritti in lingua doc, idioma parlato nella Francia meridionale nei secoli XII e XIII.
La Signora Smith conosceva dei dettagli sui Catari di Tolosa (perseguitati e bruciati vivi dall’Inquisizione) che vennero alla luce solo dopo indagini storiche molto impegnative: figure di vecchie monete francesi, esatti legami familiari dell’epoca, la cripta di una certa chiesa dove venivano rinchiusi i prigionieri religiosi, dettagli di riti e abiti religiosi. Lo storico Prof. Nellie, il più autorevole esperto di quel periodo, rimase talmente colpito da tali resoconti che affermò che si sarebbe allineato con la versione della Smith ogni qual volta, in futuro, vi fossero state delle discrepanze tra la visione storica ufficiale e i ricordi di quest’ultima.
Il Dott. Guirdham scoprì molte altre persone che condividevano gli stessi ricordi, e documentò il tutto nel libro “The Cathars and Reincarnation “(I Catari e la reincarnazione). Pur essendo stato completamente scettico in precedenza, tanto da essere soprannominato “San Tommaso”, mise in gioco la sua considerevole reputazione per istruire i suoi colleghi medici sulla “Reincarnazione e la Pratica della Medicina”.
I casi significativi potrebbero essere moltissimi altri, la ricerca scientifica più importante sulla reincarnazione è stata condotta dal Dott. Ian Stevenson, Professore di Psichiatria presso la Scuola di medicina dell’Università della Virginia. Alla fine degli anni ’70 Stevenson intervistò, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Thailandia, a Burma, in Turchia, in Libano, in Canada, in India e in altri paesi, oltre quattromila bambini che sostenevano di ricordare eventi accaduti in vite precedenti. La procedura prevedeva il controllo e l’esame di documenti, lettere, referti autoptici, certificati di nascita e di morte, referti ospedalieri, resoconti giornalistici e altro e ottenne delle conferme scientificamente significative sulla veridicità della maggior parte dei racconti. Il Dott. Stevenson mise in ballo la sua stessa reputazione di ricercatore, quando presentò al mondo il suo lavoro attraverso riviste psichiatriche di prestigio, come il Journal of Nervous and Mental Disease nel settembre del 1977 e l’American Journal of Psychiatry nel dicembre del 1979; pur ricevendo le solite critiche degli scettici la comunità scientifica fu notevolmente impressionata dal lavoro di Stevenson.
Il Processo della Reincarnazione
Vediamo adesso una sintesi ragionata sulla Reincarnazione (senza alcuna pretesa di teoria definitiva): se consideriamo ogni individuo come costituito da Corpo, Anima e Spirito, possiamo ritenere il corpo il veicolo biologico che ci trasporta nei mondi densi e materiali e che si disfa alla fine di ogni incarnazione, un po’ come se fosse un vestito logoro da gettare (specificatamente nelle morti per anzianità); lo Spirito (detto anche Sé Superiore, Monade Divina, o Atman) è la nostra Vera Essenza trascendente, che è di per sé perfetta e rappresenta il punto di partenza e il punto di arrivo dell’intero processo reincarnativo. L’Anima è la nostra essenza vitale interiore, è emanata dallo Spirito e racchiude la memoria esperienziale di tutte le incarnazioni passate… è questa la parte di noi che si incarna e si disincarna! Lo Spirito è di per sé è immutabile e perfetto, mentre l’Anima è perfettibile e si immerge nei mondi della condensazione.
Tra un’incarnazione e l’altra l’Anima vive nel livello che gli corrisponde sui “piani astrali” dove si riposa e dove continua il suo processo di evoluzione per prepararsi all’incarnazione successiva.
Il raggio divino emanato dallo Spirito può scendere sui piani inferiori a vari livelli (minerale, vegetale, animale, umano, angelico), quando l’incarnazione parte dai piani più densi (minerale, vegetale, animale) generalmente si crea un’anima collettiva in quanto più corpi fisici fanno capo ad un’unica Anima, detto “di Gruppo”. Tipico è il caso degli animali che sembrano ragionare come una sola entità (ad es. le formiche, gli uccelli in stormo) oppure delle distese di piante (ad es. i campi di margherite o le felci di un bosco); ciononostante è anche possibile che veicoli di questi livelli più densi possano ospitare un’Anima individuale se particolarmente evoluti per sostenerlo… esistono delle coscienze individuali in particolari cristalli “Maestri”, in alberi secolari e nei nostri animali domestici.
E’ da considerare anche che lo Spirito ha un’enorme potenziale di manifestazione sui piani della creazione e c’è chi ritiene che possa proiettarsi, nello stesso tempo e sullo stesso pianeta, in più corpi umani che però non sono destinati ad incontrarsi.
In cosa consiste l’evoluzione di un’Anima? In pratica consiste, incarnazione dopo incarnazione, nel ricordarsi la propria origine spirituale, completa e perfetta; questo viene fatto attraverso esperienze successive regolate dalla Legge del Karma (Legge di Azione e Reazione) dove l’Anima ricorda progressivamente la totalità di se stessa e la sua originaria unità col Tutto. Perché lo Spirito (perfetto) si manifesta sotto forma di Anima (imperfetta)? Beh… in effetti non è possibile spiegare razionalmente qualcosa che va molto oltre la ragione stessa, possiamo però considerare la Creazione e il processo reincarnativo come un grande Gioco Divino – “Lila” in sanscrito – in cui Dio semplicemente sperimenta una delle infinite possibilità del Tutto, nello specifico l’apparente separazione dall’Unità e la conseguente esperienza della frammentazione.
Fonti: http://risvegliati.altervista.org – http://www.victorzammit.com
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