Fraintendimenti sulla Via del Risveglio
Noto spesso delle ingenuità, se non dei veri e propri fraintendimenti, tra le persone che sono convinte di trovarsi – o che, talvolta, realmente si trovano – su un cammino “spirituale”.
Metto tra virgolette l’aggettivo “spirituale” perché, di per sé, l’espressione “cammino spirituale” può significare tutto e niente. Vi garantisco infatti che, dal punto di vista akashico, anche il peggiore dei criminali potrebbe essere una grande anima, venuta a portare luce – a modo suo! – sulla Terra. Quando qui parlo di “cammino spirituale”, però, mi riferisco semplicemente ad un percorso di ricerca interiore e di lavoro su di sé.
Fraintendimenti, dicevo… Ne ho notati alcuni che credo sia importante sottoporre alla vostra attenzione: se non riuscite, infatti, a focalizzare dentro di voi e a mettere in discussione determinati atteggiamenti, non potrete affermare di essere degli individui realmente Risvegliati:
1) La Teoria non basta. Il primo fraintendimento suona così: “Per giungere al Risveglio è necessario acquisire nuove conoscenze, cioè leggere libri, frequentare corsi e imparare delle tecniche”. Be’, la verità è che leggere dei libri e apprendere delle tecniche può fare anche molto bene da innumerevoli punti di vista, ma di certo non basterà a fare di voi dei Risvegliati…
Per raggiungere questo obiettivo – sempre che di “obiettivo” si possa parlare – è necessario per prima cosa lavorare su di sé e sulle proprie relazioni. Può trattarsi di un lavoro molto impegnativo, ma non esistono alternative. Per diventare dei Risvegliati, infatti, occorre per prima cosa cambiare la propria visione della realtà, ma questo non è sufficiente: il secondo, imprescindibile passo consiste nel modificare – anche radicalmente, se necessario – i propri comportamenti. Alla conoscenza teorica, cioè, deve necessariamente seguire l’applicazione pratica di quel che si è appreso. Inutile tentare di aggirare le difficoltà: non esistono scorciatoie sul Sentiero del Risveglio.
2) Le noie quotidiane. Il secondo fraintendimento si può esprimere in questi termini: “Mi trovo sul Sentiero del Risveglio, devo occuparmi di cose che riguardano lo Spirito, non capisco per quale motivo mi tocca scontrarmi ogni giorno con inutili seccature, dal vicino di casa maleducato all’impiegata delle Poste insofferente e antipatica, dagli automobilisti stressati al traffico impazzito, dalle bollette esagerate alle multe ingiustificate” e chi più ne ha più ne metta.
Se dentro di voi fanno capolino obiezioni di questo genere significa che, in realtà, non avete affatto compreso in che cosa consiste il Risveglio… Sarete degli autentici Risvegliati solo quando capirete che le noie quotidiane non sono un inutile impedimento ma, al contrario, costituiscono parte integrante del lavoro che siete chiamati a svolgere su voi stessi.
Sarete degli autentici Risvegliati solo quando vi sentirete perfettamente in pace con voi stessi e con l’umanità intera. Sarete degli autentici Risvegliati quando riuscirete ad amare il mondo esattamente così com’è, con tutte le sue “storture”, ma al tempo stesso penserete: “Ora sono pronto ad andarmene e a non ritornare mai più su questo meraviglioso Pianeta”.
3) Il Lavoro non è un “accidente”. Il terzo fraintendimento ha a che fare con il lavoro, inteso sia come occupazione remunerata sia come qualsiasi opera prestata su base volontaria e gratuita. Molto spesso mi è capitato di entrare in contatto con persone che supponevo stessero percorrendo un cammino spirituale (anche bravissimi lettori di Registri Akashici, ad esempio), ma di dovermi in qualche modo scontrare con la loro difficoltà a gestire il lato pratico del lavoro che svolgono.
Rispondere tempestivamente alle richieste che si ricevono, inviare mail e messaggi nei modi e nei tempi dovuti, saper gestire gli appuntamenti e rispettare gli impegni presi, sia con gli altri che con se stessi… insomma, riuscire ad organizzarsi nella maniera più efficace e più efficiente possibile e aver cura di tutte le relazioni che si intraprendono in ambito lavorativo, sono aspetti della massima importanza per coloro che si trovano sul Sentiero del Risveglio.
È errato pensare che le cose stiano diversamente, e che sia sufficiente limitarsi a svolgere il proprio “compitino” senza sprecare troppe energie e senza aver cura di tutti gli aspetti pratici che inevitabilmente entrano in gioco. Può darsi che, per vivere, siate costretti a svolgere un lavoro che non vi piace e che di “spirituale” non ha – o sembra non avere – proprio nulla, ma questo non cambia la situazione: di qualunque cosa vi occupiate nella vita, dovete sempre farlo al meglio delle vostre possibilità.
Non dimenticate mai che, se volete diventare dei Risvegliati, dovete essere un esempio per gli altri: questo significa che dovete svolgere il vostro compito sulla Terra, qualunque esso sia, molto meglio di quanto farebbero tutti gli altri. Sulla Via che conduce al Risveglio non si possono chiedere sconti. E quindi… mettetevi al lavoro!
4) Aiutare gli altri o gratificare se stessi? Un quarto fraintendimento da mettere in luce consiste in uno dei più comuni mascheramenti dell’ego, ovvero il desiderio di “aiutare” gli altri; “aiutare” persone che, nella maggior parte dei casi, non hanno neppure richiesto il nostro intervento. Un comportamento di questo genere, falsamente altruista, nasconde in realtà quasi sempre il desiderio di sentirsi gratificati, di essere ringraziati o comunque “riconosciuti” in qualche modo.
Molto spesso inoltre, specie nell’ambito delle relazioni più strette, come ad esempio quelle sentimentali o familiari, pensiamo di dover aiutare i nostri congiunti a “cambiare”, in modo da renderli più rispondenti ai nostri ideali e ai nostri gusti… cioè alle pretese del nostro ego. Ci arrabbiamo poi moltissimo nel momento in cui ci accorgiamo che non possiamo cambiare gli altri neppure di una virgola.
Dobbiamo invece ricordarci che ad ogni essere umano è stato donato il libero arbitrio, ovvero la libertà di esprimere fino in fondo la propria Essenza. Nell’essere totalmente noi stessi, anche noi potremmo dispiacere alle persone che ci circondano e potremmo anche ritrovarci a soffrire, ma ciò non vuol dire che qualcuno abbia il diritto di pretendere da noi un cambiamento, ovvero una deviazione rispetto al percorso voluto dalla nostra Anima.
La verità è che noi non sappiamo quasi mai quale sia il massimo bene delle altre persone, perché qui sulla Terra viviamo nella percezione e non nella conoscenza: pertanto, quando offriamo il nostro aiuto anche in maniera disinteressata, lo facciamo quasi sempre a partire da questa inevitabile ignoranza della Realtà.
Fonte: https://cuoreinakasha.me/2019/12/09/fraintendimenti-sulla-via-del-risveglio/
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