Il Canto dell’Anima
Tratto da: “Gleanings, 17:1-6 – The Kolbrin Bible” a cura di Alessandra Ricci
“Sono il dormiente risvegliato dal torpore. Sono il seme della Vita Eterna. Sono la perpetua speranza dell’uomo. Sono il bagliore dello Spirito Divino. Io sono l’Anima”.
Esisto dagli albori del tempo e sarò per sempre. Sono il disegno intrecciato tra le curve e le trame della Creazione. Sono l’indistruttibile essenza della Vita. Sono lo scrigno dei tesori delle speranze e le aspirazioni dell’uomo. Sono il deposito di amori perduti e sogni realizzati.
Prima del tempo ero un inconscio potenziale dello spirito unito all’Uno Supremo. È da quando ebbe inizio il tempo che sono un addormentato mare di spirito, aspettando di essere richiamata nella separata incarnazione mortale. Ora, per quanto il corpo mortale che mi avvolge vada in pezzi e si degeneri, io rimango immortale ed eterna. Attraverso il flusso e riflusso della vita, qualunque cosa il destino decreti, io rimango il perenne gioiello delle ere, invisibile agli occhi mortali ed intoccabile da mani mortali.
Sono la sposa eterna dell’uomo mortale, che attende da sempre il bacio del risveglio, il sussurro del riconoscimento. Oh, essere di carne, non mi negare; non lasciare che io vaghi nella dimenticata solitudine, sola, non voluta, trascurata. Tienimi a te come chi ama tiene l’amata, tenditi oltre le cose terrene e bacia le labbra che sono eternamente tue. Guarda oltre la sfera degli opposti terreni, oltre la grettezza di guadagni e possessi. Tienimi stretta e possiedimi, la tua anima sensibile ed eterna.
Non mi troverai dove infuriano tempeste emotive, o dove sensuali burrasche portano scompiglio ed inquietudini. Prima doma queste, poiché io aspetto oltre, nella quiete di acque calme. Devo essere cercata come chi ama cerca l’amata, in solitudine, tra il silenzio e la tranquillità, li solo risponderò al risvegliato bacio del riconoscimento.
Non trascurarmi, oh mio amato, non infangarmi; poiché io vengo a te come un’inestimabile tesoro. Porto bellezza ed innocenza, gaiezza e completezza, decenza e considerazione, un gioiello di potenziale perfezione. Non trascinarmi giù con te nelle demoniache ed infestate regioni dell’oscurità e del terrore. Io sono tua, a te più vicina di qualsiasi persona amata sulla terra. Se tu mi respingerai piomberò nella terribile rovina dell’oscurità. Il meglio che poi io possa sperare è di essere concessa ad un altro.
Io sono il sublime veicolo in attesa del comando di dirigere il tuo vero Sé al suo destino di gloria. Può chiunque essere così avventato da non avermi cara? Senza muovermi, sono più rapida del pensiero; su ali celestiali sorvolo di gran lunga la gamma dei sensi mortali. Bevo alla fontana della vita e mi nutro dei frutti dell’energia eterna.
Che cosa sei tu, mio amato? Una manciata di polvere vivificata da una scintilla della fiamma eterna. Io, me stessa, non sono altro che potenziale. Eppure insieme siamo così grandi che la Terra, da sola, di per sé non può contenerci, la trascendiamo per raggiungere le sfere della divinità. Prendimi, risvegliami, riconoscimi, nutrimi, ed io ti condurrò verso reami di gloria inimmaginabili sulla Terra.
Io sono il prigioniero in cattività, desideroso di ritornare alla libertà dell’infinito. Tuttavia, a causa del mio amore mortale, provo dolori angoscianti per le cose che passano. Ma so che, al di là del dolore inseparabile da un soggiorno nella valle di lacrime, risplende un glorioso arcobaleno di speranza e di gioia. Vi è un luogo di amore perenne centrato sull’infinito; lì, se tu mi nutrirai, non ci verrà negata espressione.
Sono attratta, dalla legge di gravitazione spirituale, verso l’unione con l’Anima Universale e da essa sfuggire il ritorno non posso, più di quanto gli elementi dell’uomo possano sfuggire il loro ritorno alla polvere. L’uomo vede la gloria dalla luce riflessa della gloria in lui, conosce l’amore dall’amore dentro di sé. Il sole è visto dalla luce del sole e non da alcuna luce dentro l’uomo. L’uomo vede lo spirito dalla luce dello spirito, e non da alcuna luce all’interno del suo sé mortale. Solo dalla luce dello spirito può accendersi lo spirito dell’uomo.
Io sono in pace quando destata alla comunione con il mio Dio. Sono gioiosa quando esaltata in coscienza e quando dotata di saggezza e visione, che trascendono quelle della Terra. Mi delizio in comunione con la grande sfera, alla quale sono simile. Mi rallegro in unione con lo Spirito Divino, da dove sono venuta. Io sono il tuo vero sé, che dovrebbe essere adorato in eterno. Ascoltando i miei sussurri, lasciando che i tuoi pensieri si soffermino su di me e conoscendomi, tutta la gloria delle sfere superiori a te sarà rivelata.
Io sono ciò che legge quello che l’occhio vede, che capisce quello che l’orecchio ascolta, che sente quello che la mano tocca, che gusta ciò che entra nella bocca e che odora ciò che è portato al naso. Io sono la coscienza dimorante che conosce e gode di tutte le cose buone della Terra. Coloro che indugiano nell’ombra della delusione non possono conoscermi, e a loro è negata la più grande gloria della vita. Tutti i concetti di bellezza, di amore e di gentilezza sono dovute alla consapevolezza che risiedono in me. Quando lascio la mia dimora terrena porto con me la conoscenza dei sensi, così come il vento porta il profumo dei fiori.
Non sono mai nata, ne mai morirò. Una volta ridestata ad un’esistenza in consapevolezza, non diventerò mai il nulla. Sono l’eterno che non muore quando la vita diparte dal corpo. Oh, chiamami dinanzi a te; destami dal sonno con il bacio che porta vita cosciente. Non lasciare che giaccia inosservata, avvolta nel pesante mantello del sopore perpetuo, priva di sogni, ignara.
Sono l’Indistruttibile. Il fuoco non può bruciarmi, spade non possono mutilarmi né l’acqua affogarmi. Quando un tamburo è percosso, il suono che ne deriva non può essere afferrato o tenuto. Come quel suono, così io. Quando la conchiglia è soffiata, la nota che ne deriva non può essere afferrata o tenuta. Come quella nota, così io. Quando un flauto è suonato, la musica che ne deriva non può essere afferrata o tenuta. Come quella musica, così io. Sono l’Immateriale nel materiale che attende il riconoscimento, ma nella mia sfera sono la Consistenza. Lì, la materia nota all’uomo non è più consistente delle nebbie dell’alba qui.
Sono il fuoco della vita in ogni cosa che respira, ed in unione con il respiro consumo la sostanza nutriente nel cibo, che alimenta il corpo. Sono il nucleo del seme, nel cuore di ogni cosa. Sono il guardiano della memoria e l’arbitro della saggezza.
Queste cose sono mie e per sempre con me. Sono per me ciò che le ossa ed i muscoli sono per il corpo mortale. La coscienza destante e dormiente. La consapevolezza del sé. Lo spirito che controlla, l’essere sensibile.
Sono la coscienza vivente dentro te; sono il conoscitore. Le cose vedute dall’occhio e quelle odorate dal naso, sono percepite da me. Le cose udite e quelle sentite sono registrate da me. Sono l’essere interiore che determina e definisce ogni decisione. Ogni cosa fatta ed intrapresa, come il lavoro delle mani ed il movimento degli arti, è fatta in accordo al mio comando.
Quando parto, il corpo senza me è inutile, quanto un indumento consumato, abbandonato e messo da parte. Andiamo insieme, mio amato, mano nella mano come amanti? Ritorno a “casa” raggiante nell’orgoglio della coscienza fiorente, o respinta ed umiliata, ritorno priva di sensibilità, memoria o conoscenza? Ritorno accolta con gioia nella luce della gloria, o devo con disonore cercare rifugio nell’oscurità? Sono tua, mio amato, fa di me ciò che vuoi. Sono per sempre tua”.
Tratto da: “Gleanings, 17:1-6 – The Kolbrin Bible” a cura di Alessandra Ricci
Fonte: http://www.kricio.com/fisica-delle-vibrazioni.html
molto ,molto bello ed interessante…ma quante conoscenze il “potere” ci ha nascosto…grazie,grazie,grazie…
Grazie, tutti articoli interessanti!