Come dobbiamo quindi comportarci per lasciargli le nostre congestioni ed assorbire energia pranica positiva? Beh, ci vuole poco, da parte nostra, ma indubbiamente una grandissima sensibilità e un profondo rispetto. Andiamo in un parco e posizioniamoci di fronte a un albero, il primo che ci ispira. Facciamo se possibile conoscenza per alcuni giorni, riparandoci all’ombra dei suoi rami per ascoltare i nostri reciproci respiri e il battito del cuore vicendevole… Poi, fatta amicizia, mettiamoci in piedi con le gambe divaricate, quanto l’ampiezza delle nostre spalle, e chiudendo gli occhi abbracciamo l’albero, con dolcezza, appoggiando il viso alla sua corteccia. Evitiamo di stringere con forza, l’albero non ama la violenza.