La Malattia come Evoluzione Spirituale
L’aspetto “sottile” delle malattie è ancora nuovo per l’umanità e per il suo grado evolutivo attuale, come lo è, ancora in parte, anche la medicina psicosomatica, ancora poco sviluppata.
La coscienza dell’essere umano si identifica ancora con la forma esterna, con il mondo oggettivo percepito dai 5 sensi… Dice Ouspensky, nel suo libro “La quarta via”: “il primo passo è accorgerci di non essere consapevoli… Rendendoci conto di vivere nell’incoscienza, si comincia a sentire la necessità di acquistare maggiore consapevolezza, di ‘risvegliarsi’ e si lotta per uscire dall’oscurità e dalla nebbia”.
Ritrovare dunque noi stessi, quello che siamo in realtà, accettarci come siamo, anche dal lato negativo, che spesso neghiamo. Accettandolo, possiamo tramutarlo e incanalarlo nella giusta direzione, con una paziente opera di autoanalisi, per poi giungere all’autorealizzazione e all’armonizzazione, basi per la perfetta serenità, per il completo equilibrio e, di conseguenza, anche per la salute fisica e psichica.
Prima che possa avvenire il risveglio della coscienza del Sé, che porta un completo cambiamento nell’individuo e lo fa divenire un “nuovo nato”, c’è pertanto un lungo periodo di travaglio e di crisi, e naturalmente disturbi e malattie fisiche e psichiche (nevrosi), che indicano l’approssimarsi di questo evento meraviglioso, verso cui l’uomo tende senza rendersene conto.
Egli soffre fino a quando non comprende di essere giunto ad un punto cruciale della sua vita, ad una svolta decisiva, per cui deve fare una scelta, orientarsi definitivamente verso la luce e operare una vera e propria “conversione” della propria coscienza. Sri Aurobindo afferma che in realtà l’evoluzione non è altro che una lenta e graduale trasformazione dell’energia in coscienza.
Quali possono essere gli inconvenienti del nostro attuale stato di incoscienza e di scissione? Possono essere infiniti, come possiamo constatare in ogni momento della nostra vita. Errori, illusioni, scelte sbagliate, atteggiamenti negativi, aridità, egoismo, ecc. con tutte le prevedibili conseguenze che portano con sé, ovvero infelicità, angoscia, depressione e infinite sofferenze e difficoltà sia sul piano psichico che sul piano fisico, sotto forma di malattie.
Viviamo separati, scissi da quella che è la nostra reale essenza, dal centro del nostro essere, che è armonia, gioia, totale consapevolezza. Vi è una sorta di resistenza verso la voce silenziosa del nostro vero Io e ciò è l’ostacolo più grave verso la guarigione. La personalità ha paura di crescere, di maturare, di soffrire e trova rifugio nella malattia. Possiamo quindi distinguere le malattie in quattro grandi categorie:
a) malattie dovute a cause psicologiche (relative alla situazione attuale),
b) malattie karmiche individuali,
c) malattie karmiche collettive,
d) malattie evolutive (risveglio dei centri e trasferimento delle energie).
Le Malattie evolutive
Quando gli esseri umani cominciano ad uscire dalla coscienza di massa e a indirizzare le proprie energie verso qualche cosa di più alto di quello che non sia la vita comune della personalità, avvengono allora dei cambiamenti, delle maturazioni, delle quali si può anche non essere consapevoli, ma che producono degli effetti precisi sui centri di forza (chakras) del corpo eterico.
Ha inizio un periodo molto travagliato per l’individuo, ma anche molto fruttifero. La lotta fra le forze evolutive e le cristallizzazioni e le false identificazioni, si fa sempre più intensa, ma porta con sé graduali e successive maturazioni e illuminazioni, che costituiscono il luminoso compenso della sofferenza evolutiva. In questo periodo, le malattie sono dovute a cause purificatorie ed evolutive, derivanti dal graduale risveglio dei centri superiori e al trasferimento delle energie dai centri inferiori a quelli situati al di sopra del diaframma, che portano con sé difficoltà, problemi e conflitti.
La sofferenza, infatti, è inevitabile, poiché sorge dall’attrito fra la spinta evolutiva innata nella nostra scintilla divina, che cerca di venire alla coscienza, e la materia inerte e statica che inconsciamente si oppone a questa spinta. L’individuo soffre e si dibatte fra due opposte tendenze e spesso per questa ragione vi sono gravi crisi, che si manifestano con angoscia, depressione, senso di inutilità e disturbi fisici e malattie di vario genere, che indicano una purificazione in atto delle energie eteriche. Tali malattie fisiche a volte possono prolungarsi per molto tempo ed aggravarsi quasi fino alla morte, se l’individuo non fa la maturazione che la malattia gli indica e non prende coscienza di ciò che sta avvenendo dentro di lui a livello sottile.
La capacità di star bene con se stessi
L’amore che generalmente si manifesta a livello personale non è amore, anche se noi lo consideriamo tale. È attaccamento, è bisogno di superare il senso di solitudine, è proiezione di esigenze inconsce di completamento, è necessità di avere un appoggio, ma non è amore. L’individuo potrà sperimentare l’Amore Reale, solo quando sarà autorealizzato spiritualmente, quando sarà capace di star bene con se stesso.
Questa capacità, infatti, è il segno del raggiungimento di una completezza, di una realizzazione interiore, che portano con sé, unitamente ad un senso di autonomia e di autosufficienza, anche uno stato di coscienza più ampio, più libero, più inclusivo che ci rende capaci di amare gli altri veramente per quello che sono e non per quello che possono darci.
“Questo è il grande errore del nostro tempo… I medici tengono separata l’anima dal corpo.” (Platone)
Fonte: http://frontelibero.blogspot.it/2014/07/la-malattia-vista-come-una-evoluzione.html
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