Le Anime Stellari: il Dramma dell’ultima Incarnazione Terrestre
di Darya Sibirskaya
L’incarnazione nel mondo tridimensionale, per un’anima extraterrestre, è una visita che ha un obiettivo. Le anime stellari non sono legate a questo mondo, sanno sempre che non è loro, per questo lo lasciano senza difficoltà e se ne vanno, quando è ora, a casa.
Un’anima stellare torna sulla Terra da 4 a 10 volte. Le incarnazioni più difficili sono la prima e l’ultima. Durante la prima incarnazione l’anima si prova e si abitua al rude involucro, e non è facile, dopo aver indossato le vesti di luce.
A partire dalla prima incarnazione nel mondo terrestre, l’anima stellare accumula il karma delle tre dimensioni, e, in più, arriva con una sua personale genealogia che si manifesta, inevitabilmente, sulla Terra. L’eredità cosmica è registrata nell’ologramma dei suoi cromosomi di plasma, che s’introducono nel DNA terrestre e si manifestano come capacità straordinarie o un originale modo di pensare.
La materia densa è infida, crea delle illusioni, devia le anime pure spingendole verso il caos e il buio. Spesso i nostri fratelli stellari si immergono nei piaceri terreni, creano delle famiglie, lasciano la prole, e perdono la memoria della loro origine cosmica. Ecco perché devono rimanere per più incarnazioni, per sciogliere i nodi karmici con coloro che erano diventati la causa dell’abbassamento delle loro vibrazioni.
Gli errori più comuni delle anime extraterrestri che vestono i corpi terresti sono le passioni carnali e la prematura diffusione delle conoscenze pericolose all’umanità non preparata. Le passioni “animalesche” attirano molte anime nella palude della rozza materia e creano il karma che poi va “lavorato” per diverse incarnazioni.
La Sfinge fu creata per ricordare agli ospiti provenienti da altri mondi la loro duplice natura, umana e animalesca: devono sviluppare la forza di volontà e la voglia del divino. Ecco perché molte anime stellari hanno, nell’ultima incarnazione, problemi con i partner sessuali e vedono dissolversi le loro famiglie; le radici vanno cercate nelle precedenti incarnazioni.
L’altro errore (svelare i misteri prematuramente) crea un karma legato alla realizzazione nella sfera professionale (lavoro, carriera, la scelta della professione, la ricerca di sé stessi in questo mondo): questi sono i problemi della violazione dell’equilibrio informazionale. È il “karma del Prometeo” (alcune malattie del fegato avvengono per questo motivo).
L’ultima incarnazione è uno slancio dell’anima che cerca di tornare indietro nel Cosmo. E un tentativo di “espiare” TUTTO IL KARMA TERRESTRE NEL CORSO DI UNA SOLA VITA, e non è facile. Un esempio: la biografia dello scrittore Lobsang Rampa che in uno dei suoi libri descrive la sua difficile incarnazione. Gli astrologi gli avevano predetto diversi varianti del destino, e lui scelse la via più complicata.Secondo Rampa, se una persona ha un destino difficile, potrebbe significare la sua ultima incarnazione sulla Terra, perché tutti i debiti e tutte le situazioni karmiche pesanti si riuniscono nella stessa vita.
Molti “lavoratori dello spirito” scelgono questa vita per salutare il karma, perché la prossima chance potrebbe capitare tra molte migliaia di anni. Se vi sembra che il vostro destino sia troppo pesante, il pensiero dell’ultima incarnazione asciughi le vostre lacrime e levi il velo di tristezza dalla vostra anima.
Nell’ultima incarnazione le anime stellari provano una forte nostalgia dei loro mondi, patiscono la solitudine e la separazione dalle anime gemelle. Se state vivendo questo; la vostra anima è viva e la memoria potrebbe svegliarsi. Questi sentimenti vanno benedetti, portano al risveglio spirituale.
Molti di noi non sanno di avere una grande forza capace di trasformare il mondo. Non mortificatevi con la tristezza e con i tormenti, accettate tutto com’è e lasciate andare ciò che preoccupa la vostra anima. I vostri errori passati sono le esperienze che si potevano fare solo sulla Terra: ringraziate questo mondo e continuate per la vostra strada stellare. I nostri mondi nativi ci aspettano.
Articolo di Darya Sibirskaya