Non Disperare
di Paolo Ferronato
“Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere nel deserto”. (Dt.8,2)
Provo qualcosa di simile ad un sussulto allo stomaco, di pena e compassione, quando guardo alla mia storia. Come quando Gesù vedeva le folle stanche, sfinite e smarrite. Ero fuori di me, arrabbiato e confuso. Chiuso nel mio lager, vittima e persecutore al contempo, solo e senza respiro, con un’unica voce, a tratti assordante: “voglio morire”.
Ho tentato due volte il suicidio per poi risvegliarmi in un letto di ospedale. E poi i ricoveri in psichiatria, e poi il TSO e la Comunità. E poi le riprese. I tentativi di riscatto. I programmi e i sogni. E poi di nuovo l’inferno. Continuamente mi perdevo e continuamente ritornavo. Non ho fatto altro che ritornare nella mia vita.
Grazie Signore di questo anno che mi sorprendo aver vissuto con Te. Dolcezza e gratitudine per la sorpresa di questa Vita. Tragica e meravigliosa. Sì, nonostante tutto meravigliosa. Entrare su questa frequenza è come assaporare già qui il paradiso. Ciò che cura la ferita sono una grande dolcezza e il miracolo della gratitudine che nasce da uno sguardo dilatato.
Ci vuole uno sguardo grande, che superi tutto il male e che vada alla fine dei tempi per dire grazie per davvero, nonostante tutto.
Contare i giorni è abbandonarsi nelle Tue mani e benedire la Vita nonostante tutto, chiedendo la luce per vedere le pagliuzze dorate in mezzo, talora, al caos e al non senso. Le pagliuzze dorate dei doni e delle piccole gioie, le lievi chiarità.
Sorpreso di quante pagliuzze dorate ci siano state in questo anno. Piccoli gesti da nulla, ma che mettono tanto balsamo nelle ferite.
La luce di oggi arriva come un cono a sanare quel bambino che non attendeva altro da una vita. E ancora la sorpresa: nuove pagliuzze dorate emergono dal caos. Questo strato di lontananza e amarezza, dimenticanza e lamento inizia a cedere e liquefarsi. E nuovi ricordi sepolti da una vita, molto precisi da sentirne l’odore, riemergono. Piccole pagliuzze dorate di cura e di tenerezza.
Ti ringrazio Signore per avermi creato. Nonostante tutto sono qui e oggi non ho livori, se non li coltivo. Com’è terribile la via del lamento; essa distrugge le cose più care e gli affetti più teneri. Non ha senso guardare a quello che è stato tolto; ringrazia la Vita per ciò che ti ha donato e affidati fiducioso ai suoi tempi e suoi modi.
Scegli la via delle pagliuzze dorate e della gratitudine. È vero, il male non si dimentica, è come l’umidità che sale, ma non ha spessore. Il bene si, esso ha spessore. Anche un grammo di bene ricevuto può spazzare via il male.
Quando senti che un qualcosa ti può aprire ad una cascata di male fermati subito. Non ci dialogare, ma aggrappati a tutto ciò che ti dà un grammo di pace. Aggrappati all’albero maestro della gratitudine, ricordati di tutto il cammino percorso e come un cercatore d’oro cerca e tieni davanti agli occhi le pagliuzze dorate che hai ricevuto in dono. Il bene è più profondo, il bene ha un corpo. Il male no, non ha sostanza. Ricorda e valorizza i piccoli dettagli nascosti nelle pieghe della tua storia.
È una operazione di dilatazione dello sguardo. E del cuore. Non sei condannato all’insensatezza. Non c’è inferno, tenebra o angustia che non possa essere attraversato. Entra in contatto con l’intima fiducia e speranza che se anche tu dovessi finire all’inferno, se anche questa vita dovesse divenire un inferno, questa vita, per quanto derelitta, continuerebbe ad essere pregna di senso.
Tu sei disceso sulla terra per salvarmi, o mio Signore, e non avendomi trovato sulla terra sei disceso fino agli inferi per cercarmi. In questo fondo ci siamo conosciuti, ti sei chinato su di me e ho sentito le tue mani e le tue lacrime per la mia perdita. Qui ho scoperto la mia vera immagine.
È così, non si vive per davvero quando si nasce, ma quando siamo amati.
Fratello mio, per quanto grande sia il tuo dolore, non disperare. Sorella mia, per quanto cattiva sia la tua situazione, non disperare. Tieni il tuo cuore aperto anche all’inferno.
Lo senti? Anche l’inferno è nella speranza.
Articolo di Paolo Ferronato
Fonte: https://www.darsipace.it/2024/01/08/non-disperare/
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