La “Metafora della Carrozza” di Gurdjieff
di Tragicomico.it
La “Metafora della Carrozza”, proposta dal Maestro esoterista George Ivanovic Gurdjieff, è la rappresentazione ideale, e ancora attualissima, dell’ “Essere dormiente”, ovvero di colui che non decide la direzione della propria vita, ma ne è succube, condizionato dalle forze esterne che influenzano il percorso.
Gurdjieff, nel suo libro “Vedute sul mondo reale”, paragona l’essere umano ad un veicolo destinato al trasporto di un passeggero. Un veicolo definito ‘carrozza’ che rappresenta il corpo fisico, trainato da ‘cavalli’ che sono le emozioni, guidato dal ‘cocchiere’ che è la mente, mentre il ‘passeggero’ è l’anima (o coscienza).
Gurdjieff adoperava questa metafora per spiegare agli allievi della sua scuola esoterica, il procedimento per cui la coscienza che è in ognuno di noi, è assopita in un sonno indotto, descrivendo così il funzionamento del ‘pilota automatico’ (mente ed emozioni) che gestisce la nostra macchina biologica (il corpo fisico).
Che cosa succede, infatti, quando il passeggero (anima-coscienza) dorme e quindi il cocchiere (la mente) decide la strada, la direzione? Che cosa succede quando il cocchiere (la mente) è confuso e non sapendo dove andare, si lascia trasportare dai cavalli (le emozioni) che corrono senza una meta?…