Spiritualità e Coscienza: la chiave di volta della nuova Rivoluzione
di Roberto Siconolfi
Il subordinare la vita terrena a Principi spirituali superiori fa parte dell’organizzazione statale delle grandi civiltà, a partire dall’antica India, ma non solo.
Nell’Occidente contemporaneo, sembra davvero difficile immaginare modelli comunitari che comprendano anche l’elemento della spiritualità. Di conseguenza, ciò che in base alla nostra concezione può sembrare arcaico, anti-democratico, se non addirittura tirannico, ha un suo senso alla luce proprio di una visione più complessiva della vita e dell’organizzazione di essa sulla terra.
Tuttavia, non è stato sempre così e non è così in altre zone del mondo. Il subordinare la vita terrena a principi superiori, fa parte dell’organizzazione statale delle grandi civiltà, a partire dall’antica India, dove esisteva la “visione” delle diverse ere cosmiche – gli Yuga – con propedeuticità specifiche che determinavano tutto il sistema delle caste. Quest’ultimo, invece, che oggi appare assai odioso all’uomo occidentale, era l’essenza della piena realizzazione di un’umanità differenziata. Questa trovava armonia proprio nel fatto che essere un sacerdote (Brahmana), un guerriero (Kshatrya), un produttore (Vaishya) o un lavoratore (Shudra), era in virtù delle più intrinseche predisposizioni personali…