Il Nostro Mondo
di Lorenzo Merlo
Immersi nella superstizione che ci sia un mondo di fronte a noi e quindi preda dell’incantesimo dell’oggettività, incaponiti a seguire l’idolatria del razionalismo, ci sfuggono le prospettive utili per evolvere, per realizzare educazioni e politiche più consone all’uomo, meno infettate di idealismo.
Ce l’avevo sotto il naso e non lo vedevo. Quanto volte ce lo siamo detti, quante ce lo hanno detto e quante lo abbiamo detto ad altri. È una formuletta apparentemente ovvia e innocua, ma che contiene una sostanza piuttosto sconosciuta, dal potere deflagrante.
Appare ovvia e innocua perché sembra riferire una realtà alternativa che avremmo effettivamente potuto vedere, conoscere, scegliere, realizzare. Solo che non lo era per niente. Non c’era alcuna alternativa a parte quelle che abbiamo vagliato, ma alla fine comunque scartato, tralasciato, svalutato.
Quella formuletta induce in noi la convinzione d’avere sbagliato e le sue conseguenze, quali la colpevolizzazione, l’esclusione, il senso di colpa. Un suo potere che viene meno una volta emancipatisi dalla superstizione che non era vero avevamo a disposizione paritaria anche ciò che poi non abbiamo scelto…