Libero arbitrio: siamo liberi o prigionieri del nostro cervello?
di Luciano Peccarisi
Un’incursione tra alcuni filosofi e scienziati di oggi. Alcuni dicono che noi siamo solo macchine, sia pure altamente sofisticate. Le macchine, tuttavia, non hanno vita spirituale e non sono responsabili di quello che fanno.
“Il processo d’inizio di un’azione volontaria”, come dice Libet, “avviene in modo inconscio”. A parte nelle patologie, quali ad esempio la fuga epilettica (dove si cammina senza coscienza) o anche nel sonnambulismo che è una condizione particolare. Ci muoviamo spesso in modo automatico senza nemmeno rendercene conto. Guidando l’auto, siamo in grado di frenare di colpo davanti ad un ostacolo, prima ancora di capire cosa sta succedendo. Oppure, se percorriamo un tragitto percorso tante volte, possiamo farlo distraendoci, parlando con qualcun altro, o seguendo il corso dei nostri pensieri, arrivando comunque alla meta senza accorgerci come…