La “Psicomagia”
di Davide Longoni
Tutto ebbe inizio quando Alejandro Jodorowsky (regista, scrittore, fumettista… e tanto altro), surrealista e grande ammiratore di André Breton, negli anni ’60 entrò in contatto con una guaritrice messicana di nome Paquita.
Egli vide in lei un modo di agire molto simile a quello surrealista e intuì che i metodi che Paquita utilizzava per guarire i suoi “pazienti”, se così vogliamo definirli, non avevano alcun valore dal punto di vista della medicina tradizionale, ma avevano una tale “forza” che li pearvadeva da portare spesso il “paziente” a reagire, a intraprendere egli stesso la strada per la guarigione, per ritrovare una forza positiva dentro di sé oppure, paradossalmente, per un’accettazione serena della malattia.
Jodorowsky, profondamente affascinato da un metodo di cura tanto caratterizzato da intrigante mistero e nello stesso tempo da consapevole finzione – che pure risultava così psicologicamente appagante e quindi “necessaria” al benessere delle persone – elaborò una forma d’arte che avesse come fine proprio la guarigione. E la chiamò “Psicomagia”…