La personalità dopo la Morte
Dott.ssa Carla Sale Musio
Quando il corpo muore anche la personalità muore, e resta solo l’essenza interiore che si ricongiunge con il mondo immateriale della Totalità e delle emozioni.
Focalizzarsi esclusivamente sugli aspetti concreti dell’esistenza ha un prezzo da pagare, poiché incatena alla sofferenza quando arriva il momento del trapasso. La cultura materialista ha inibito la percezione di tutto ciò che non si può toccare (e monetizzare) e ci conduce a sperimentare il dolore quando la concretezza incontra il proprio limite.
Nel momento della morte il corpo perde la vitalità cedendo il posto ai legami affettivi, che acquisiscono una maggiore pregnanza. La materialità non funziona più ed è soppiantata dalla molteplicità impalpabile della vita interiore. Una realtà che non si può toccare ci svela la sua presenza, grazie agli effetti che si producono nel mondo interno.
L’amore, il dolore, la paura, la malinconia, la tenerezza, non possiedono fisicità, ma chi li vive è certo della loro esistenza, perché ne constata gli effetti in se stesso. Quando il corpo muore, la vita interiore rimane viva e vibrante, a dispetto della pretesa materialista di padroneggiare ogni cosa con i sensi fisici. Le verità immateriali sono invisibili, ma non per questo inesistenti, anzi, sono l’unica realtà che sopravvive alla morte, perché nel trapasso si rinforzano e crescono, aiutandoci a sopportare la perdita delle persone care…