Robert Jahn, lo scienziato del “Potere della Mente”
di Tara MacIsaac
Robert Jahn, morto il 15 novembre 2017 all’età di 87 anni, ha passato la sua vita a cercare di unire cuore e mente nella scienza moderna. Come alcune delle menti più brillanti della scienza occidentale tra cui Einstein, Newton e Planck, Jahn riteneva che scienza e spiritualità fossero due facce della stessa medaglia.
Preside per quindici anni della facoltà di ingegneria all’università di Princeton, Jahn è stato un influente scienziato nell’ambito della propulsione spaziale. Molti studiosi non ritenevano possibile che un razzo potesse spingersi nello spazio senza carburante e utilizzando una propulsione elettrica. Ma Jahn è riuscito a inventare questo sistema, che probabilmente porterà l’uomo anche su Marte.
E anche quando la sua carriera raggiungeva così grandi altezze, il suo cuore gli diceva di guardare oltre i confini ordinari della scienza materiale. Nel 1979, Robert Jahn ha infatti fondato il Princeton engineering anomalies research (Pear), per avviare degli studi specifici sulla coscienza umana e grazie ad essi ha poi concluso che la coscienza non si può ridurre al cervello e che il paradigma materialista è sicuramente troppo limitato. Ostacolato da colleghi più “ortodossi”, Jahn ha sopportato non poche avversità, ma è riuscito a portare avanti le sue ricerche e a gestire il laboratorio per quasi trent’anni, fino alla chiusura avvenuta nel 2007…