Scoperto il Testamento di Ettore Majorana
di Rino Di Stefano
Lo ha trovato Oscar Valente, il giovane milanese pupillo di Rolando Pelizza. Era nascosto tra i documenti che l’imprenditore conservava in Spagna.
Il documento, composto da un foglio di formato A4 scritto su entrambe le facciate, era stato buttato alla rinfusa in un borsone insieme ad altre carte e masserizie appartenute a Rolando Pelizza mentre si trovava nel suo esilio spagnolo di Viladecans, nei pressi di Barcellona. Una cittadina di 66.168 abitanti, secondo l’ultimo censimento del 2018 nella comunità autonoma della Catalogna, clima temperato e abbastanza umido: l’ultimo rifugio di Rolando Pelizza quando fuggiva dall’Italia.
Gli agenti della Guardia Civil spagnola, su un presunto mandato internazionale di cui nessuno ha mai visto copia, avevano sequestrato tutto ciò che restava dei beni di Pelizza. Tra le altre cose, anche due di quelle famose macchine che, in assoluto riserbo, l’imprenditore bresciano usava in territorio spagnolo: una per l’esterno e l’altra, per oggetti di piccole dimensioni, ad uso interno. Pelizza la chiamava “da laboratorio”.
Restava poca roba, compreso appunto dei fogli che, con noncuranza, avevano buttato in quel borsone. Lo stesso borsone che consegnarono a una donna del posto, probabilmente la proprietaria della casa dove viveva l’imprenditore bresciano. Avrebbe dovuto consegnarlo ai figli di Pelizza se e quando fossero venuti a prenderlo. E così è stato. Nessuna notifica ufficiale. Un amico di Pelizza, che aveva il numero di telefono del figlio Paolo, si incaricò della commissione…