La Verità e la Vergogna
di Giorgio Agamben
Dopo quanto è successo negli ultimi due anni è difficile non sentirsi in qualche modo diminuiti, non provare – lo si voglia o no – una specie di vergogna.
Non si tratta della vergogna che Marx definiva “una sorta di rabbia rivolta verso di sé”, in cui intravedeva una possibilità di rivoluzione. Si tratta, piuttosto, di quella “vergogna di essere uomini”, di cui parlava Primo Levi a proposito dei campi, la vergogna di chi ha visto accadere quello che non avrebbe dovuto accadere.
È una vergogna di questa specie – è stato detto a ragione – che, fatte le debite distanze, proviamo davanti a una volgarità troppo grande, davanti a certe trasmissioni televisive, ai volti dei loro conduttori e al sorriso sicuro degli esperti, dei giornalisti e degli uomini politici che hanno consapevolmente sanzionato e diffuso la menzogna, la falsità e il sopruso – e continuano impunemente a farlo…