Cancro: il rimedio dimenticato… le “Tossine di Coley”
di Jean-Marc Dupuis
Siamo nel 1890 a New York. Il dottor William Coley si gira e rigira nel suo letto. Il giorno precedente, questo giovane chirurgo di 28 anni ha, per la prima volta, visto morire una delle sue pazienti, Elizabeth Dashiell, morta di un cancro alle ossa.
Il dottor Coley è sommerso da un senso di colpa e di impotenza. All’alba, esce di casa. Ma invece di recarsi, come d’abitudine, al New York Cancer Hospital dove lavora, decide di partire per Yale, la grande università che si trova a due ore di treno a nord della città, nello stato vicino del Connecticut. Yale era già, all’epoca, rinomata mondialmente per la sua facoltà di medicina. La biblioteca universitaria conserva degli archivi che coprono tutte le malattie conosciute sino ad oggi e che descrivono precisamente i casi di milioni di malati.
È da questo giacimento prodigioso che il dottor Coley ricercherà dei casi di “sarcoma” simili a quelli che avevano ucciso la sua paziente. Il sarcoma è un tipo di cancro. Il dottor Coley spera di trovare dei casi nei quali dei pazienti, colpiti dallo stesso cancro della sua paziente, sono guariti. Perché, in fondo, è convinto che esista, da qualche parte, un trattamento che avrebbe potuto salvare la sua paziente…