Mediocri di tutto il mondo vi siete uniti… e avete vinto!
di Sara Ricotta Voza
Intervista al filosofo canadese Alain Deneault, autore del longseller internazionale “La mediocrazia”.
Il mondo è dei mediocri. Sarà che è un assunto non difficile da sperimentare – e anche consolatorio per spiegarsi certi successi o insuccessi ugualmente distanti dalle vette del genio e dagli abissi dell’indegnità – ma il saggio “La mediocrazia” del filosofo canadese Alain Deneault, a due anni dall’uscita, è ormai un longseller internazionale.
E dire che in centinaia di pagine, dense di pensieri e di citazioni, ne ha davvero per tutti. In politica, da Trump a Tsipras, vede solo un “estremo centro”, nell’impresa, la “religione del brand”, il “consumatore-credente”, la “dittatura del buonumore”. Nel lavoro “devitalizzato”, individua la skill fondamentale nel fare propria con naturalezza l’espressione: “alti standard di qualità nella governance, nel rispetto dei valori di eccellenza”. E, in ogni ambito, rileva certi tic verbali come “stare al gioco”, “sapersi vendere”, “essere imprenditori di se stessi”. Insomma, afferma: “non c’è stata nessuna presa della Bastiglia ma l’assalto è avvenuto: i mediocri hanno preso il potere”. Lo abbiamo incontrato a Milano dove ha parlato al “Wired Fest”, il festival dell’innovazione, altra parola che non manca nel “vocabolario mediocratico”…