di Mariabianca Carelli
Sempre più si diffonde la consapevolezza che “l’umanità è una” e che, pertanto, “ciascuno è responsabile di suo fratello”. Anche la Scienza conferma questo riconoscimento.
Tutti gli organismi, dal filo d’erba al corpo umano, condividono una caratteristica: i vari componenti funzionano naturalmente insieme, in armonia col tutto. Questa interazione può esser definita “sinergia” (da syn érgon, lavoro insieme). La società finora non ha funzionato secondo questo schema, poiché ciascun componente agisce come io unico e individuale, ben distinto dagli altri io. Ma esiste un altro modello in cui la qualità essenziale è essere uno con la creazione.
Spesso il primo modello è rafforzato dalla famiglia; se i genitori proiettano il presupposto che “io sono qui dentro” mentre “il mondo e là fuori”, Il bambino inizierà a sentirsi un io separato. L’io, nel tentativo continuo di trarre il senso d’identità dall’interazione con gli altri, avrà bisogno di essere amato, di appartenere o di credere: cercherà pertanto riconoscimenti affettivi, sociali o di gruppi religiosi, politici e culturali di riferimento.
Sempre più ricercatori hanno la convinzione, più volte ormai suffragata dalla scienza, che le menti si influenzano a vicenda. Secondo alcuni, stiamo vivendo il più straordinario e cruciale momento della storia umana: la consapevolezza della progressiva integrazione delle menti umane in un unico sistema vivente, un “cervello globale”…
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