A Immagine di Dio o di Ahriman?
di Thomas Meyer (traduzione di Piero Cammerinesi)
“Nulla svilisce l’uomo più del fatto di essere un essere umano senza sapere cosa significhi esserlo”.
Il 14 ottobre 1909, in una conferenza pubblica all’Architektenhaus di Berlino, Rudolf Steiner parlò in modo molto significativo di un pensatore boemo.(1) Questa personalità è rimasta pressoché sconosciuta, nonostante avesse scritto un profondo trattato sulla natura dell’uomo, anche se in latino. Si intitolava “Libellus de hominis convenientia”, che si potrebbe tradurre così: “Piccolo libro su ciò che è conforme all’uomo”.
Steiner dice: Citerò una personalità (…) un pensatore del XVII secolo che è di immensa importanza per coloro che sono in grado di guardare alla storia del pensiero umano: Franziskus Josephus Philippus Graf von Hoditz und Wolframitz – una delle personalità più straordinarie della storia del pensiero umano”…