Segni evidenti di un’antica civiltà su Marte
Molte sonde sono state inviate a spiare la superficie di Marte per cercare eventuali tracce di vita o addirittura tracce di vita “intelligente”.
Le foto che ci sono pervenute negli anni dall’esplorazione delle varie sonde, mostrano evidenti segni di uno sviluppo artificiale in molte zone del pianeta, ritraendolo quindi come un luogo abitato, perlomeno in un remoto passato. Rovine, opere murarie e ingegneristiche, strutture urbane, resti di viadotti, monumenti, volti di sculture che emergono dalle sabbie, piramidi, ecc. appaiono in modo più che evidente.
Alcune foto della sonda “Phobos”, ad esempio, riprendono una piramide, mentre un’ultima foto inviata dalla stessa sonda e mostrata al pubblico nel 1991, ormai più di vent’anni fa, mostra un oggetto di forma allungata simile ad un missile, mentre si dirige contro la sonda stessa. La sua forma è ben visibile e lascerebbe quindi aperta la porta a svariate e fantascientifiche ipotesi. La presenza di UFO intorno al pianeta rosso, del resto sembra ormai accertata dalle numerose foto scattate dalla sonda, che mostrano le ombre di oggetti volanti anche di notevole grandezza.
Alcuni “strani condotti” che affiorano dal suolo marziano, sono apparsi invece in una zona che si pensa fosse l’antico letto di un oceano. Si tratta di una serie di grossi collettori rinforzati e dall’aspetto semi lucido, ancora intatti ed in ottime condizioni, che sembrerebbero ancora in grado di funzionare o addirittura funzionanti. E’ accertato inoltre che non si tratti affatto di dune di sabbia o di qualche tipo di roccia, poiché l’aspetto appare totalmente estraneo alla geologia della zona. E’ quindi abbastanza certo che si tratti di un qualche tipo di costruzione artificiale. La lucentezza del materiale li fa sembrare simili ad enormi tubi di vetro. Inoltre essi appaiono rinforzati a distanza regolare da una serie di archi molto evidenti e uguali fra loro.
La forma tubolare di queste strutture suggerisce che possa trattarsi di viadotti sottomarini. Questa tesi sarebbe suffragata anche da alcuni segni di erosione intorno ai collettori, prodotti proprio dall’acqua. Inoltre le eccellenti condizioni in cui si trovano, suggeriscono l’idea che il mare che li ospitava potesse essere un mare poco profondo. Da qui l’ipotesi di un sistema per desalinizzare l’acqua di mare, simile a quelli usati sul nostro pianeta. Il suolo è inoltre composto da rocce di granito poroso e sabbia fine, segno che in un tempo remoto qui vi fosse la presenza di acqua e vegetazione. Tutto ciò avvalora la teoria che le strutture facessero parte di un antico sistema per depurare e trasferire l’acqua, o anche di un viadotto sottomarino per il trasporto di persone, veicoli e merci.
Senza nemmeno rendercene conto stiamo parlando di forme di vita intelligente e di una passata presenza di acqua su Marte. A tale proposito, bisogna dire che già nel 1980 una sorgente d’acqua fu individuata in due diverse foto. Esse furono quindi pubblicate e rese note, ma subito dopo la questione venne insabbiata dalla NASA stessa. Marte comunque mostra tanti altri particolari sbalorditivi, come ad esempio due strane strutture rettangolari unite perpendicolarmente, che fanno pensare ad un martello e per questo denominate “martello di Thor”, oppure una strana conformazione sulla superficie marziana, che ricorda la chiusura di una conchiglia, e che induce a pensare al tentativo di mascherare l’ingresso ad ambienti sotterranei. Oppure ancora la punta di un tetraedro che spunta dal suolo, le cui effettive misure non si possono conoscere, ma che farebbe pensare a qualcosa di notevoli proporzioni, forse più grande della “Grande Piramide di Giza”.
In una delle tante foto riprese dalle sonde, si osserva poi un’inspiegabile e potente sorgente luminosa fuoriuscire dal terreno, che sarebbe la prova inequivocabile dell’utilizzo di fonti energetiche e di moderne tecnologie. Sono inoltre moltissime le foto che ritraggono conformazioni che appaiono come possibili agglomerati urbani: la zona denominata “Cydonia” è senz’altro una delle più note, con le sue piramidi e l’enigmatica faccia, soprannominata la “Sfinge”, fotografata già nel 1976 dalla sonda “Viking”. C’è poi la cosiddetta “Città Inca” o la grande struttura urbana vicino ad “ Ares Vallis” o ancora la zona di “Syrtis Planum”, dove sono visibili molte strane conformazioni, che non sembrano affatto naturali e che fanno pensare invece alle rovine di un’antica urbanizzazione. Esiste poi una foto ripresa dal “Mariner 9” che ritrae quello che sembra il “Terminal di un aeroporto” e che occupa un’area molto vasta di almeno 25 km quadrati. In definitiva comunque, sembra che le piramidi siano in assoluto le costruzioni più numerose presenti sulla superficie marziana.
Molte persone osservando queste foto inviateci dalle varie sonde, credono che si tratti di immagini ritoccate o manipolate, ma non è così, in quanto esse provengono tutte dai siti MSSS della NASA. Una delle immagini più strabilianti ritrarrebbe un’astronave di forma triangolare, della lunghezza di circa cento metri, insabbiata in un’area pianeggiante e sabbiosa del suolo marziano. Osservandola sembra chiaro che la navicella si possa essere schiantata tentando un atterraggio di fortuna. Un altro strano velivolo si osserva in una foto che ritrae il sistema di canyon della “Valle Marineris”. Esso ha forma ovale, che ricorda quella di una testuggine e misura circa novecento metri di lunghezza. E’ stato classificato come una nave spaziale da crociera, poiché se è vero che in tempi remoti Marte era un pianeta simile alla Terra, il panorama da quelle parti doveva essere veramente straordinario. Sono visibili delle enormi finestre e la dorsale aerodinamica centrale del velivolo. Da alcuni segni evidenti di erosione sullo scafo, risulta inoltre assai probabile che l’astronave si trovi lì da centinaia di migliaia di anni, in seguito forse, anche in questo caso, ad un atterraggio d’emergenza. Si sarebbe tuttavia ben conservata perchè protetta dal canyon vicino. Al suo interno quindi potrebbe essere rimasto tutto come al momento dell’impatto o quasi.
A questo punto viene però da chiedersi chi fossero gli abitanti di Marte. Una razza che si auto distrusse a causa di guerre e conflitti, o che invece fu sterminata da cataclismi ed eventi naturali? Forse gli antichi abitanti di Marte erano i nostri antenati, e noi terrestri siamo i loro discendenti? C’è effettivamente chi sostiene che sulla Terra giunsero i superstiti di una catastrofica guerra sul pianeta rosso, e che noi umani siamo i discendenti di quegli antichi sopravvissuti colonizzatori. Gli scenari possibili a questo riguardo sono molteplici e variopinti. Una cosa invece ormai accertata, è che sembra esserci intorno a Marte, “qualcosa“o “qualcuno” che impedisce o cerca di impedire alle sonde spaziali terrestri di carpirne i segreti.
Gentili amici:
Tutto quello che induce a portare domande e a formulare, anche, solo ipotesi circa il fatto che non siamo soli nell’infinito degli universi che ci circondano e certamente di grande aiuto ad esaltare la nostra speranza di crescita in un futuro che porterà a noi “umani” finalmente risposte e non più solo ipotesi.
Credo, purtroppo, che ad oggi, la nostra cultura, la nostra scienza e la nostra attuale conoscenza non siano adeguate a far sì che ci si mostri una verità, qualsiasi essa sia, che è probabile che non siamo ancora pronti a capire ed accettare.
Se non impariamo a rispettare noi stessi, nelle nostre diversità, quali popoli di questo meraviglioso pianeta, come potremmo mai accettare, in pace, quello che da diverso e sconosciuto ci si presenterebbe come proveniente da un altro pianeta?
E’ forse questo che non ci permette di prendere coscienza dei segnali che attraversano le esperienze umane in tema di visitatori o precursori ALIENI che qua e là ci inducono a sorprenderci e a temere l’accertamento di quelle verità , nascoste, vituperate e rese false da molte delle attuali intelligenze umane più avanzate e aperte alla conoscenza.
Francesco
Ritengo che il suo, gentile Francesco, sia un raro, rarissimo esempio di commento equilibrato, e se permette, intelligente. Ho sempre il timore di guardare i blog, ma in questo caso sono rimasto positivamente colpito e ne sono contento. Complimenti.
Nessuno di noi lo ricorda ma è esistito un tempo in cui conoscevamo tutto e di tutto sapevamo le ragioni. So perché abbiamo dimenticato ma cadere nell’oblio è doloroso e simile al gelo polveroso della morte. È il 2017 in qst epoca,in qst nuova Terra! Ma quanto è lontano dalla reale nascita d qst meraviglioso pianeta! Oggi credete d essere il futuro ma è solo il periodo post apocalittico,il dopo guerra! Sapete, un tempo il pianeta Terra era detto Gea,la compagna femminile di Al-Kabir, cioè Marte,il maschile. Su qst ultimo viveva una florida razza, gentile e spiritualmente avanzata. Gea invece ospitava piante ed animali,per qst era detta La Serra e tale sarebbe dovuta rimanere! Ma il progresso non può essere ostacolato e da un animale intelligente e non del tutto dissimile da noi creammo la più meravigliosa delle creature:l’uomo! Li educammo ed insegnammo loro tutto quanto potevamo! Allora la galassia era florida,il porto lunare portò nuovi commerci e scambi culturali da ogni parte della galassia! I seleniti erano un popolo gentile e generoso, ottimi medici! Chiunque voleva conoscere la Serra e giungevano da ogni parte del cosmo! E poi arrivarono loro ke erano tanto diversi da noi! Ottimi militari e ingegneri ma violenti e prepotenti! Eppure riuscimmo a trovare un compromesso e a dividere i territori d Gea. Nasceva cosi Lemuria! Era meravigliosa, tecnologica,spirituale e florida! Ma per loro non era abbastanza: volevano tutto, Lemuria, Gea e il nostro Al-Kabir! La guerra fu inevitabile! E come potevamo competere con loro? Ci scontrammo su Gea, dove gli uomini erano terrorizzati e non capivano, nell’atmosfera e infine ci ritirammo su Al-Kabir. Ma loro ci seguirono e una mattina a tradimento, attaccarono con la peggiore delle armi: solar 1. È qualcosa di simile alla bomba termonucleare ma più concentrata e potente! Quella mattina mi ricordo ke ero in casa mia e stavo raccogliendo appunti da portare al lavoro quando mi ritrovai sbalzata per aria contro il soffitto! Vidi del sangue, sentii calore, poi buio. Riaprii gli occhi per poco e confusamente ricordo ke provai panico per il silenzio assoluto e l’assenza totale del centro abitato! Ora era tutto un deserto. Fu la fine di tutto, di Al Kahir ma anche di Gea ke da allora iniziò il suo degrado. Qst è il riassunto di secoli d storia. La storia di Al kahir e Gea, la nostra storia. La storia di tutti. Ke ci crediate o no.
Salve, sono molto interessato alla storia di Al Kahir, e degli altri pianeti , compreso Serra (la Terra).
Ringrazio chi mi potrà dare informazioni su questo argomento.
In particolare “Creatura” , che ringrazio per il post .