L’aggressione all’infanzia prepara l’assalto finale del Male
di Francesco Lamendola
Distratti, frastornati e manipolati da un’informazione fasulla e menzognera, crediamo, andando ad acquistare il giornale tutte le mattine, o ascoltando ogni giorno un paio di telegiornali, di sapere quanto basta per capire cosa stia succedendo nel mondo; invece siamo sprovvisti perfino delle conoscenze più importanti a livello planetario.
Ciò si spiega in parte con il fatto che i mezzi d’informazione sono praticamente tutti, sia pubblici che privati, sotto il controllo diretto o sotto la sorveglianza indiretta dell’élite mondialista occulta, la quale, annidata nel cuore dell’alta finanza, pianifica il nostro futuro senza che ci sia data la possibilità anche solo d’intuire quel che bolle in pentola, e quali siano le reali forze in gioco sullo scacchiere mondiale.
Ci viene fatto credere che la politica mondiale sia decisa dai capi di stato e di governo di cui tutti parlano, mentre la verità è che costoro, più o meno, sono soltanto delle misere marionette nelle mani dei loro padroni occulti, i quali le manovrano tenendosi nell’ombra e, dopo avere anticipato i capitali e mosso le conoscenze giuste per farli arrivare al potere, o all’apparenza del potere, poi pretendono da essi che portino a termine l’incarico per cui sono stati scelti e che obbediscano alle direttive dei loro superiori.
Le cose vanno pressapoco nello stesso modo per tutti gli altri ambiti della vita sociale e anche di quella individuale: per l’economia, per l’amministrazione, per la cultura, l’università e la ricerca scientifica; ma anche per il cinema, la letteratura, i fumetti, la musica leggera, la televisione e, in genere, il mondo dello spettacolo, e sempre col medesimo obiettivo: “lavorare” lentamente, insensibilmente, ma ininterrottamente, sul modo di sentire, di pensare, di agire, delle società e delle singole persone; modificare i comportamenti della gente, e specialmente dei giovani; trasformare le attività dello svago, del tempo libero, del turismo, in altrettante occasioni per incoraggiare una forma malsana di curiosità verso ciò che è abnorme, aberrante, proibito, indecente, pericoloso, in modo da scardinare dall’interno la famiglia, la scuola, la Chiesa, gli ambienti sportivi, così che scompaiano, una dopo l’altra, le occasioni di condurre una vita fisicamente e moralmente sana, fondata su valori etici, e si vada verso un relativismo e un edonismo assoluti, sfocianti nel nichilismo più distruttivo, fino a spingere le persone verso la droga, l’abuso di alcol, le pratiche sessuali degradanti, la pedofilia, l’incesto, il bestialismo, la necrofilia, la violenza gratuita, la criminalità, l’angoscia, la depressione, il suicidio.
Questo è il quadro d’insieme; ed è un quadro che una persona dotata d’un minimo di senso della realtà, e di una capacità, anche minima, di giudizio indipendente, non può non vedere. Quindi, il fatto che molti, appunto, non lo vedano, è una spia di quanto a fondo sia penetrato il male e di quale grado di condizionamento mentale e culturale abbia ormai raggiunto l’opera nefasta ed incessante dei mezzi d’informazione, del cinema, della televisione.
È chiaro ed evidente, a chi possiede ancora un retto sentire e un retto giudicare, che l’attacco contro la religione, la morale, la famiglia, il senso dell’identità nazionale, è il frutto di una manovra globale, che si articola su più livelli, e che investe, contemporaneamente, tutti gli ambiti della realtà; ne fanno parte anche la distruzione del senso del bello, attraverso la diffusione e l’esaltazione di un’arte degenerata e di una musica demenziale, e la distruzione della vera scienza, attraverso la prostituzione delle pratiche scientifiche ad usi immorali e crudeli, che vanno dalla sfrenata manipolazione genetica, agli esperimenti, qua e là collaudati “sul campo” (magari all’ombra di interventi militari “umanitari”, con tanto di bandiera delle Nazioni Unite) di guerra chimica, batteriologica, termonucleare.
Non stiamo dicendo che tutti i politici, gli esperti di economia, gli artisti, i giornalisti, gli scrittori, i pensatori, i professionisti, gli educatori, gli scienziati e i tecnici, siano sul libro paga della congiura gnostico-massonica attualmente in atto; è sufficiente che molti di essi siano convinti, più o meno in buona fede (ma la prospettiva del guadagno, della fama, delle agevolazioni di carriera, tutto questo aiuta… e molto, gli indecisi, qualora ve ne siano), di servire la causa giusta, ossia quella del Progresso, del Benessere, della Civiltà, della Modernità, dei Diritti e così via, e il gioco è fatto: essi diventano, in pratica, gli utili idioti da giocare sulla scacchiera per la conquista del controllo sull’opinione pubblica mondiale.
Una volta che i principali uomini politici, intellettuali, scienziati, artisti, ecc., sono conquistati alla causa mondialista, la partita è virtualmente conclusa: la massa della popolazione, disinformata e lobotomizzata da pratiche di vita sempre più alienanti, sempre più innaturali, sempre più esasperatamente individualistiche e narcisiste (si pensi alla dipendenza dal computer o dal telefonino, o alla smania dilagante di auto-fotografarsi in tutte le maniere possibili e immaginabili, postando poi la propria immagine sui social-network, per “piacere” a migliaia di persone), si lascerà trascinare in qualsiasi direzione, si lascerà arruolare per qualunque impresa. Convinta, pateticamente, di essere del tutto libera e consapevole.
C’è un ulteriore aspetto, in tutto ciò, che viene abilmente dissimulato, e del quale la stragrande maggioranza delle persone non ha alcuna percezione: l’attacco contro l’infanzia. Al massimo, qualche genitore o qualche educatore si accorge che i bambini subiscono una pressione eccessiva da parte della rete informatica e del cellulare; che ne sono diventati praticamente succubi; che hanno quasi dimenticato il gioco e la socializzazione, per restare fermi, ore ed ore, tutti i santi giorni, davanti allo schermo del computer, o a giocherellare con i tasti del cellulare.
Ora, se si trattasse “solo” di questo, sarebbe, certo, una situazione gravissima, non però del tutto priva di speranze di poterla modificare in senso positivo, sia pure con un lavoro assai faticoso e incessante da parte degli adulti. La cosa, però, potrebbe essere ancora più grave di come appare. Tanto per cominciare, potrebbe trattarsi – e noi, personalmente, ne siamo convinti – non di una tendenza “normale” delle dinamiche proprie della società moderna, tecnologica e demograficamente sempre più “vecchia”, cioè con una percentuale di bambini sempre più esigua; ma, almeno in parte, del manifestarsi di un piano consapevole, studiato fin nei dettagli, per colpire l’infanzia, per strapparle la cosa più preziosa che la caratterizza – l’innocenza – e per gettare le basi della futura servitù dell’uomo e della donna adulti, fin da quando essi sono ancora dei bambini che vanno alla scuola elementare o all’asilo. E questo non è ancora il peggio.
Esistono indizi sufficienti per ipotizzare che l’attacco contro l’infanzia sia qualche cosa di più grave, di più scioccante, di veramente diabolico. I bambini educati in modo sano, da famiglie moralmente sane e pulite, rappresentano, per il solo fatto di esserci, e con la loro purezza “ingenua” (ma, in realtà, ben più profonda di quel che generalmente non si creda), una sorta di enorme serbatoio di energie positive. Si pensi solo all’effetto che il tornare a casa, dai loro bambini, produce in un papà o in una mamma, i quali, dopo una dura giornata di lavoro, stanchi, preoccupati per cento ragioni (da quelle economiche a quelle più varie di carattere personale: i genitori anziani, le tensioni e dei dispiaceri di carattere affettivo, ecc.), si pensi a quale carica di forza, di entusiasmo, di pensieri lieti, di desiderio di protezione, si accende in quei genitori.
Ebbene, la stessa cosa è vera per la società nel suo insieme: la presenza dei bambini è simile a una scorta di luce e di aria pulita in un ambiente che tende a diventare buio e nel quale l’aria si sta facendo cattiva. I bambini, se rettamente educati, vedono il mondo con occhi puliti: sognano le cose belle e buone, desiderano la pace e la serenità, sorridono spontaneamente, e sono capaci di gesti sublimi di affetto e altruismo: per esempio, sono pronti ad offrire tutti i loro risparmi (il che, fatte le debite proporzioni, è un gesto di generosità pressoché sconosciuto negli adulti, per non dire inimmaginabile) ad una persona cara, che sappiano trovarsi in difficoltà. Oppure si pensi alla preghiera: la preghiera dei bambini ha degli effetti potentissimi, ben più che quella della maggior parte degli adulti, perché i bambini pregano veramente con tutto il cuore.
E adesso si pensi a quale potrebbe essere la strategia di una élite mondiale potentissima e spietata, desiderosa di assumere il controllo dell’umanità, senza che questa se ne avveda, anzi, coltivando l’illusione della perfetta libertà. È chiaro che una simile élite, se esiste e se sta facendo quello che è ipotizzabile che stia facendo, non si farà alcuno scrupolo di puntare dritta al cuore del suo obiettivo, fosse pure con i mezzi più ignobili: ebbene, l’aggressione contro l’infanzia rappresenterebbe il cuore di una tale strategia.
Aggressione psicologica, morale, culturale, sia direttamente rivolta contro i bambini, per strappar loro il bene infinitamente prezioso dell’innocenza, sia indirettamente, per invogliare gli adulti a profanare quell’innocenza, con diversi modi e forme, dai più cauti e larvati (la derisione, ad esempio, del loro senso morale e religioso) ai più espliciti e brutali (abuso sessuale e aggressione fisica).
Occorre ricordare, ai distratti lettori di giornali e fruitori di telegiornali, che ogni anno, in Europa, viene denunciata la scomparsa di 270.000 minorenni, la maggior parte dei quali si perde per sempre, mente negli Stati Uniti d’America la cifra arriva a 450.000 unità. Ciascuno è libero di fare le proprie deduzioni: a noi, sulla base del buon senso, pare che si tratti di cifre troppo grandi per pensare a qualcosa di “normale”, di “naturale”, di “fisiologico”.
Strappare e distruggere l’innocenza dei bambini equivale a strappare e distruggere un potente scudo protettivo, che, finora, in qualche modo, ha riparato l’intera umanità da pericoli ancor più grandi e spaventosi di quelli finora apparsi. Qualcuno, a questo punto, certamente obietterà che, anche solo per concepire un piano così malvagio, bisogna essere, come minimo, degli adoratori del Diavolo. Appunto. È noto che i satanisti prediligono l’abuso e l’uccisione rituale dei bambini, perché ritengono che, nel loro sangue e nella loro energia psichica, vi siano potentissime energie, delle quali sono bramosi d’impossessarsi. La messa nera, da sempre, viene officiata mediante il sacrificio umano, preferibilmente ai danni di un bambino, anche piccolissimo. In certe sette sataniche, alle donne che vi aderiscono vengono fatti partorire dei bambini al solo scopo di poterli offrire al Diavolo, nel corso delle loro cerimonie infernali. Il regista Roman Polanski doveva saperne qualcosa, quando girava il film “Rosemary’s Baby”: per una strana combinazione, la moglie di Polanski, l’attrice Sharon Tate, insieme ad alcuni loro amici, è caduta vittima di un atroce delitto di marca satanica, proprio mentre era incinta, ad opera della “banda” di Charles Manson.
Intanto, è un fatto che alcune élite culturali e alcune forze politiche, sia pure in sordina, stiano facendo le prime mosse per mettere sul tappeto, nei vari parlamenti delle democrazie occidentali, delle leggi miranti a legalizzare i rapporti sessuali fra adulti e bambini. Astutamente, costoro non propongono che sia riconosciuta agli adulti la libertà di fare sesso con i bambini, ma che sia riconosciuta ai bambini la libertà di avere rapporti sessuali con degli adulti: messa così, la cosa sembra già più accettabile… quasi illuminata.
Poiché viviamo, in teoria, nell’era della massima attenzione verso i bisogni del bambino, perché negare ad esso il diritto di esercitare liberamente la propria sessualità, non solo coi coetanei, ma anche con le persone adulte per le quali prova affetto? In fondo, i diritti della persona sono la maggiore conquista delle società democratiche: perché negare proprio ai bambini un simile diritto? Da Freud in poi, si sa molto bene che anche i bambini hanno una loro “vita sessuale”, sia pure inconscia o appena embrionale: saranno dunque gli adulti così insensibili, o così ipocriti, verso di essi, tanto da negare le loro necessità, le loro legittime curiosità, dopo decenni di “battaglie” per la liberazione sessuale condotte nel 1968, quando avevano vent’anni e volevano cambiare il mondo? Arretrare davanti a quest’ultima frontiera, la frontiera della sessualità infantile, sarebbe, per codesti stagionati nipotini di Freud e di Wilhelm Reich, segno d’incoerenza, di pavidità, d’ipocrisia. Sarebbe un ultimo, deprecabile residuo di perbenismo borghese, proprio in loro, che per tutta la vita hanno gettato immondizia sulla famiglia, i genitori (e specialmente la figura del padre), la morale cattolica e gli scrupoli di purezza e di verginità, frutto di repressione e masochismo patologici. Non sia mai.
Tutto questo è diabolico? Certo che lo è. E restano, comunque, i fatti. Ogni anno spariscono centinaia di migliaia di bambini. Ogni anno le frontiere della morale tradizionale arretrano, si sfaldano, si disintegrano. Ogni anno aumenta il numero delle famiglie che si sfasciano e dei bambini contesi fra genitori divorziati, i quali, a loro volta, hanno creato nuove unioni e, spesso, aperto nuove ferite nella vita dei loro bambini. La perdita d’innocenza dei piccoli, procede dunque a tappe forzate. In certe scuole, in certe famiglie, inoltre, si leggono ai bambini delle favole a tinte omosessuali, dove il Principe Azzurro cerca e trova il suo bel Principe Azzurro, poi si sposano e vanno a vivere felici e contenti…
Articolo di Francesco Lamendola
Bellissimo post, molto forte ma anche coraggioso, che tra l’altro denota anche una certa competenza da parte di chi l’ha scritto.
Io penso anche una cosa, ovvero la responsabilità che ha in tutto questo orrore l’uomo di tutti i giorni, colui che è buonista a tutti i costi, colui che accetta qualsiasi devianza sessuale a tutti i costi perché siamo “in democrazia” o perché “tutti hanno diritto a tutto”, colui che pensa che la donna ha diritto a “l’utero è mio e me lo gestisco io”, colui che pensa che “le famiglie allargate siano trendy”, colui che pensa che il deviato sessuale sia assolutamente normale perché l’importante “è l’amore” e va bene così…….ecco, io per fortuna mi indigno ancora di fronte a tutto questo orribile spettacolo e non perché sia moralista, ma semplicemente perché penso che la Natura (così meravigliosamente normale) non abbia mai sbagliato e mai sbaglierà.
Per finire: per fortuna riesco ancora a provare ribrezzo di fronte al Principe Azzurro che si sposa con il Principe Azzurro e ho il coraggio di dire che non è assolutamente Normale!
L’autore dell’articolo fa il quadro di una realtà molto triste che purtroppo non si può negare. Si può sempre lottare però per difendere i propri valori, questo lo fanno ancora in molti ed è proprio la forza di affermare i propri principi morali che dà speranza al genere umano in un’epoca travagliata come questa. Condivido molte delle osservazioni fatte ma su un punto però mi sento di dire la mia. Omosessualità non è uguale a perversione. Le due cose sono distinte e separate. L’orientamento sessuale non è una scelta ma una caratteristica della persona, riscontrabile nel dna. Tante, troppe persone hanno vissuto una vita nell’ombra, nella paura del giudizio altrui, ai margini di una società che le ha sempre stigmatizzate perché diverse, ritenendole inopportune, sporche, pervertite, diseducative… Persone che hanno avuto una vita segnata, schiacciata da un macigno sull’anima, che non hanno potuto fare altro che nascondersi perché il coming out non era neanche previsto, non andava ancora di moda. Io non mi indigno se vedo due uomini o due donne che si abbracciano, si tengono per mano, si sorridono, si baciano. E’ pur sempre amore e l’amore va sempre bene, anzi benissimo. Mi indigno invece davanti a quelle coppie (generalmente etero) che vivono e fanno vivere una vita d’inferno anche ai loro figli perché non si amano più e non hanno il buonsenso, il coraggio, la dignità, il rispetto nei confronti dell’altro ma anche nei confronti di loro stessi e dei figli, di dire basta a urla, litigi, malumori e persino botte, per mesi, per anni e per una vita intera. Questo sì lo trovo diseducativo e discutibile. Viva l’amore, sempre e comunque. Che sia etero o omosessuale. La mia speranza è che si arrivi a considerare gli omosessuali come persone normali e non appestate da qualche deviazione, oggi ancora troppi fra loro cadono spesso in atteggiamenti ridicoli (vedi i vari gay pride) nell’ostentare a tutti i costi la loro sessualità, ma fin quando i gay pride saranno ancora organizzati, vorrà dire che la brama di libertà, di normalità e di rispetto di queste persone sarà ancora viva e perciò il loro apparentemente assurdo ostentare sarà sempre comprensibile. Per fortuna però la maggior parte degli omosessuali non è quella gente da gay pride appunto, che ci fanno vedere in tv e che ci propinano nei film, ma è gente normalissima e questo lo dobbiamo anche al cambiamento in atto già da qualche decennio, il cambiamento del punto di vista della massa nei confronti di certi temi. Mi auguro che si prosegua sempre verso l’apertura in questo senso e che la gente, di qualunque orientamento sessuale sia, possa vivere la propria vita libera da pregiudizi. Aggiungo che sono una mamma e a mia figlia di 8 anni ho spiegato che cos’è l’omosessualità in seguito ad alcune domande che lei stessa mi ha posto su George Michael, un artista da noi molto apprezzato. Dopo la sua morte, in casa ne abbiamo parlato spesso. La bambina ha capito perfettamente, non si è stupita e l’unica osservazione che ingenuamente ha fatto è stata: “Mamma, adesso George sarà felice perché sicuramente incontrerà di nuovo il suo Anselmo”. I bambini capiscono molto di più di quanto immaginiamo. Basta soltanto avere l’accortezza di usare le giuste parole e modi appropriati. Per il resto, complimenti per l’articolo.