Chemioterapia e Cancro: la malattia è nella cura
Il cancro è la seconda causa di morte nei paesi sviluppati e la medicina ufficiale sembra ancora lontana dal comprenderlo e curarlo.
Stiamo assistendo, anche, ad un colossale fallimento dei trattamenti tradizionali, mentre il cancro resta un nemico ancora incompreso. La chemioterapia e la radioterapia sono trattamenti intrinsecamente cancerogeni che danneggiano in modo efficace il DNA all’interno delle cellule. Il trattamento si regge sulla “speranza” che le cellule tumorali muoiano… La stessa “speranza” che veniva applicata all’elettroshock: diamo una scossa alle cellule del cervello e speriamo che vadano a posto!
La realtà è che il “danno collaterale” del trattamento è inevitabile; non è una questione di “se”… ma fino a che punto si verificheranno in seguito gli effetti collaterali dannosi. Possiamo davvero parlare di “livello accettabile di sofferenza” sottoponendoci alle chemioterapie? Cosa ne ricaviamo in cambio?
In questo caso la medicina non è solo “amara e cattiva” da mandar giù… Ne vale, davvero, la pena? Sappiamo quanto contribuisce realmente alla sopravvivenza del malato? Il contributo complessivo stimato della chemioterapia alla sopravvivenza a 5 anni negli adulti, è del 2,3% in Australia e del 2,1% negli Stati Uniti…